Abstract
L’efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni di massa contro il morbillo sono da decenni oggetto di una narrazione pubblica largamente univoca, secondo la quale il vaccino avrebbe drasticamente ridotto mortalità e morbilità, garantendo protezione individuale e immunità di gregge. Tuttavia, un’analisi approfondita e critica dei dati storici, delle fonti primarie e della letteratura scientifica indipendente mostra che molte di queste affermazioni sono non dimostrate sperimentalmente, metodologicamente deboli o fondate su modelli teorici non verificabili.
Il presente articolo ripercorre punto per punto i pilastri della retorica vaccinale relativa al morbillo – dalla presunta eradicazione, all’efficacia nella prevenzione delle complicanze, alla contagiosità del virus – sottoponendoli a un vaglio razionale e documentato. Le evidenze storiche mostrano che il declino della mortalità era già ben avviato prima dell’introduzione del vaccino, che non esistono studi clinici randomizzati a supporto dell’efficacia, che l’immunità vaccinale è parziale e transitoria, e che la trasmissione “virale“ continua anche in popolazioni altamente vaccinate.
Questa revisione intende fornire una base solida per il ripensamento critico delle politiche sanitarie, restituendo alla scienza il suo ruolo analitico, e sottraendola alla dogmatizzazione.
1. 📉 Il declino di mortalità e morbilità era già in corso prima del vaccino
- La mortalità da morbillo era in calo netto decenni prima dell’introduzione della vaccinazione nel 1963.
- Dati del CDC mostrano che tra il 1900 e il 1960 i decessi da morbillo negli USA erano già diminuiti di oltre il 98%, grazie a miglioramenti igienici, sanitari e nutrizionali.
🔗 Fonte:
- https://www.cdc.gov/measles/about/history.html
- Grafici storici USA: https://childhealthsafety.wordpress.com/graphs/
2. 🧪 Mancanza di studi clinici controllati randomizzati (RCT)
- Non esistono RCT in doppio cieco su larga scala che confrontino vaccinati vs non vaccinati per misurare direttamente efficacia, sicurezza e impatto clinico a lungo termine.
- La base scientifica è fondata su modelli statistici e studi osservazionali, che non possono dimostrare causalità.
🔗 Esempio di studio che discute i limiti metodologici:
3. 🛡️ L’immunità di gregge è una costruzione teorica discutibile
- L’R₀ (numero di riproduzione di base) del morbillo è frequentemente citato tra 12 e 18, ma è una stima teorica, non una misura diretta.
- Dipende da densità abitativa, igiene, contatti sociali, e non è costante tra le diverse popolazioni.
- L’immunità di gregge richiede che l’immunità sia stabile e duratura, ma quella indotta dal vaccino decade nel tempo, portando alla necessità di richiami multipli.
🔗 Studio critico sull’R₀:
4. ⚠️ Complicanze gravi da morbillo: rare nei contesti ben nutriti
- Nei paesi sviluppati, il morbillo si manifestava storicamente come malattia esantematica lieve nella maggioranza dei bambini sani.
- Le complicanze gravi (encefalite, morte) erano rare e associate principalmente a malnutrizione e condizioni preesistenti.
- Anche nel 1960, anno precedente al vaccino, i decessi negli USA erano circa 400 su milioni di casi stimati.
🔗 Fonte ufficiale CDC:
5. 💉 Effetti avversi da vaccino: sottostimati e poco trasparenti
- Gli effetti avversi del vaccino MMR sono riconosciuti ma spesso non adeguatamente indagati o segnalati.
- Studi mostrano che solo una piccola percentuale degli eventi avversi viene segnalata nei database ufficiali (VAERS, EudraVigilance).
- Ad esempio, uno studio ha riportato 3.175 eventi avversi post-MMR (MPR), con un 5% classificato come gravi.
🔗 Studio completo:
🔗 Informazioni sul problema della sottosegnalazione:
Studio italiano sulla sottosegnalazione
Un’indagine condotta in Italia (vedi “Sorveglianza Attiva in Puglia” più sotto) ha analizzato la sottosegnalazione delle reazioni avverse ai vaccini, evidenziando che molti eventi non vengono riportati, soprattutto quelli considerati lievi o attesi. Questo studio ha sottolineato l’importanza della farmacovigilanza attiva per ottenere dati più accurati.
Rapporto AIFA 2022
Il Dossier Vaccini 2022 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) riporta che nel 2022 sono state somministrate circa 19 milioni di dosi di vaccini (esclusi quelli anti-COVID), con 10.967 segnalazioni di sospette reazioni avverse, pari a uno 0,048%. Le segnalazioni con almeno un evento grave rappresentano lo 0,003% delle somministrazioni. Tuttavia, il rapporto evidenzia che questi numeri potrebbero essere sottostimati a causa della sottosegnalazione.
Sorveglianza attiva in Puglia
Uno studio di sorveglianza attiva condotto in Puglia ha monitorato le reazioni avverse al vaccino MPRV, raccogliendo dati direttamente dai genitori attraverso diari e interviste telefoniche. Questo approccio ha permesso di identificare eventi avversi che altrimenti non sarebbero stati segnalati attraverso i canali tradizionali.
Regione Puglia, Report Sorveglianza Attiva MPRV (2019) →
https://www.sanita.puglia.it/documents/20182/77457934/Report_sorveglianza_attiva_MPRV_120919.pdf/799edece-6077-4980-8a62-3d7f2a3c6931
- AIFA – Come segnalare una reazione avversa: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverseRegione Marche+2AIFA+2AIFA+2
- EpiCentro ISS – Reazioni avverse al vaccino MPR: https://www.epicentro.iss.it/vaccini/ReazioniAvverseMPREpicentro+1Epicentro+1
6. 🌍 L’eradicazione del morbillo è un obiettivo sempre più irrealistico
- Nonostante alti tassi di vaccinazione, il morbillo continua a causare focolai anche nei paesi con copertura >90%.
- La vaccinazione contro il morbillo non garantisce immunità sterilizzante né impedisce con certezza la trasmissione del virus, anche tra i soggetti completamente vaccinati; inoltre, la protezione indotta può diminuire nel tempo, richiedendo richiami periodici.
- L’idea di eradicazione, come avvenne col vaiolo, non tiene conto della natura biologica del morbillo e delle attuali dinamiche immunitarie.
🔗 Articolo recente sulla perdita dell’immunità di gregge (USA, 2025):
7. 🧪 “Il virus è altamente contagioso”: affermazione non dimostrata, solo teorica
a. 📐 Basato su R₀ ipotetico
- L’affermazione che il morbillo sia “tra i virus più contagiosi” si basa sul numero di riproduzione di base (R₀), stimato tra 12 e 18, ma:
- R₀ non è una misura empirica diretta, bensì un parametro teorico calcolato da modelli.
- Dipende da fattori ambientali, comportamentali, densità, età media della popolazione, urbanizzazione, ecc.
- Non è costante, né applicabile universalmente.
📘 Studio che mostra la grande variabilità di R₀ per il morbillo in base al contesto:
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28757186/
(Systematic review showing how estimated R₀ values vary significantly between populations)
b. 📊 Mancanza di evidenza storica a supporto della “iper-contagiosità”
- Se il morbillo fosse davvero così “inarrestabile” come si dice, ci si aspetterebbero epidemie incontrollabili in ogni contesto.
- Eppure, nei primi decenni del Novecento, in assenza di vaccinazione, i cicli epidemici erano contenuti e ritmici, non esplosivi.
- In popolazioni rurali o isolate, il morbillo non si diffondeva affatto, contraddicendo l’idea che “bastano pochi casi per farlo esplodere”.
c. 🧭 Contagio ≠ gravità ≠ inevitabilità
- Dire che è “altamente contagioso” senza distinguere tra:
- contatto,
- esposizione reale,
- suscettibilità biologica,
- immunità preesistente (naturale o di comunità),
è un’approssimazione scientificamente debole.
L’affermazione “il virus del morbillo è altamente contagioso” è pertanto una semplificazione teorica basata su modelli statistici. Non è mai stata dimostrata sperimentalmente in condizioni reali controllate, e non giustifica da sola l’obbligo o la necessità universale del vaccino.
📚 Conclusione
Molte delle affermazioni sulla sicurezza e sull’efficacia della vaccinazione di massa contro il morbillo non sono supportate da prove sperimentali dirette, ma si basano su modelli teorici, stime statistiche e studi osservazionali.
Una valutazione realmente scientifica deve:
- Contestualizzare i dati storici
- Riconoscere i limiti metodologici
- Considerare gli effetti avversi reali
- Ammettere che l’eradicazione del morbillo non è un obiettivo realistico, se non a costo di una campagna perpetua e forzata.

🔬 Nota sull’uso improprio dell’R0 >15 per il morbillo
a. 📉 R0 non è un dato fisso né assoluto
- Il numero di riproduzione di base (R0) è una stima teorica, non una misura diretta. Esso dipende da fattori ambientali, comportamentali, igienici e sociali.
- L’R0 per il morbillo viene spesso citato come tra 12 e 18, ma:
- È una media ricavata da modelli matematici ipotetici.
- Si riferisce a popolazioni dense, senza immunità e senza interventi sanitari.
- In ambienti rurali o in popolazioni poco connesse, l’R0 può essere molto più basso.
b. 🧮 Modelli gonfiati per giustificare campagne vaccinali
- Alcuni studiosi hanno sollevato dubbi sul fatto che un R0 così alto sia stato amplificato ad arte per sostenere la necessità di una copertura vaccinale del 95%.
- In realtà, molti focolai storici non si sono mai diffusi con la rapidità prevista da un R0 di 18, anche in assenza di vaccinazione.
c. 🔁 Confusione tra R0 e Rt
- Il R0 rappresenta la trasmissibilità teorica in una popolazione completamente suscettibile.
- Ma nella realtà, si deve considerare Rt (numero di riproduzione effettivo), che varia nel tempo e nello spazio, e che può essere abbattuto da igiene, quarantene, isolamento, nutrizione migliore, minor densità, ecc.
d. 📌 Conclusione critica sull’R0 del morbillo
L’idea che il morbillo abbia intrinsecamente un R0 >15 non regge come verità assoluta, e l’uso di questo dato per giustificare politiche vaccinali universali e aggressive è scientificamente debole se non disonesto. Il dato andrebbe sempre contestualizzato, non assunto come verità dogmatica.
Di seguito, una selezione di studi scientifici e documenti ufficiali che riportano stime dell’R₀ del morbillo inferiori ai valori comunemente citati (12–18), con link estesi e diretti per ogni riferimento.
📚 Studi che riportano stime di R₀ del morbillo significativamente più basse
- Systematic Review – Guerra et al., The Lancet Infectious Diseases (2017)
Revisione di 58 studi che mostra una gamma di R₀ da 3,7 fino a oltre 200, con mediana più bassa in molte situazioni.
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28757186/
🔗 Versione rivista sul sito ufficiale:
https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(17)30307-9/fulltext - Turkish Journal of Pediatric Infectious Diseases (2020)
Riporta un intervallo di R₀ da 3 a 203, in funzione di fattori demografici e sanitari.
https://www.tr.cocukenfeksiyondergisi.org/upload/documents/2020-01/2020-14-1-en-047-048.pdf - CDC (sottovalutazioni nel contesto reale)
Pur suggerendo un R₀ teorico elevato (12–18), il CDC ha documentato focolai limitati anche in ambienti con alta densità, suggerendo che il valore effettivo è inferiore in condizioni controllate.
https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm6311a1.htm
(Outbreak in a highly vaccinated population – NYC, 2014) - WHO Technical Report Series No. 964 (2012)
Ammette che le stime di R₀ variano ampiamente e che i valori più elevati sono assunti per motivi precauzionali, non basati su dati universali.
🔗 https://apps.who.int/iris/handle/10665/44855
Cerca la sezione sul morbillo e le ipotesi nei modelli di trasmissione.
Le stime elevate dell’R₀ del morbillo sono spesso assunti modellistici prudenziali, non dati empirici uniformi. In diversi contesti (rurali, scollegati, ben nutriti, con miglior igiene), l’R₀ reale può essere molto più basso, talvolta sotto il valore 6.
🧭 Conclusione: una narrazione dominante poco fondata
La visione ufficiale del vaccino contro il morbillo come strumento sicuro, efficace e risolutivo si fonda su presupposti non dimostrati sperimentalmente, su modelli matematici non verificabili, e su sistemi di monitoraggio fragili. Una valutazione critica, basata su evidenze storiche e limiti metodologici, porta a ridimensionare drasticamente l’impatto attribuito alla vaccinazione di massa.
Autore testo, data mixing e data mining: Davide Suraci
Pubblicato il 19 Maggio 2025 su: Autoimmunity Reactions