Tabella 13.1 Manifestazioni Autoimmuni seguenti alle vaccinazioni per Morbillo, Parotite e Rosolia (MMR)
“….La maggior parte degli eventi avversi che si manifestano dopo la vaccinazione MMR (Morbillo, Parotite e Rosolia) coinvolgono il sistema nervoso, le articolazioni e il sangue. Vedi Tabella 13.1. È da notare che tali tipi di patologia riflettono lo spettro delle manifestazioni autoimmuni che possono verificarsi a seguito delle infezioni virali da MMR (Agmon-Levin et al., 2009b). Esiste un certo numero di meccanismi plausibili che potrebbe spiegare l’autoimmunità indotta dal vaccino, compreso il fatto che i vaccini MMR sono composti da antigeni infettivi, adiuvanti immunitari, conservanti e altri ingredienti che possono innescare lo sviluppo o l’esacerbazione di fenomeni autoimmuni (Colafrancesco et al.,2013). I vaccini sono una parte essenziale della prevenzione della medicina moderna, ma il loro potenziale di innescare la sindrome ASIA in soggetti sensibili non dovrebbe essere ignorato. Ulteriori sforzi dovrebbero anche essere fatti per indagare più a lungo termine la sicurezza dei vaccini comunemente impiegati (Shoenfeld e Agmon-Levin, 2011; Perricone et al., 2013)….”
“….L’analisi Istopatologica ha confermato l’encefalite; l’analisi immunoistochimica e il qPCR sono risultati positivi per il virus della rosolia su tessuto cerebrale. Il virus è stato isolato anche dal liquido cerebrospinale (CSF) e da altri campioni clinici. La sequenza ottenuta dal virus isolato era identica a quella del ceppo vaccinale RA 27/3, suggerendo un legame causale (Gualberto et al., 2013)….”
Patologie Autoimmuni Causate dal Vaccino MMR
“…There are several lines of evidence that thrombocytopenia is related to the MMR vaccination (Molina and Shoenfeld, 2005). In the US Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), there were 250 reports (259 events) of thrombocytopenia within 77 days post-vaccination (Mantadakis et al., 2010). Usually, the onset appears to be sudden, with a median of 13 days. Patient age was largely variable, ranging from 16 weeks to 53 years…”
“…Ci sono diverse prove che la trombocitopenia è legata alla vaccinazione MMR (Molina e Shoenfeld, 2005). Negli Stati Uniti il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), segnala 250 rapporti (259 eventi) di trombocitopenia entro 77 giorni dopo la vaccinazione (Mantadakis et al., 2010). Solitamente, l’insorgenza sembra essere improvvisa, con una media di 13 giorni. L’età del paziente era in gran parte variabile, da 16 settimane a 53 anni…”
MMR – Una Triade per la Malattia Autoimmune
Fonte: “Vaccines & Autoimmunity” di Yehuda Shoenfeld, Nancy Agmon-Levin, Lucija Tomljenovic. Edizione in lingua inglese – 2015 – Editore Wiley Blackwell.
Alluminio multi-tossicità – La ricerca mostra che l’Alluminio è tossico su più livelli. È una neurotossina(Joshi, 1990; Shaw e Petrik, 2009; Walton, 2009; Tomljenovic, 2011), una genotossina(Lukiw, 2001), e un’immunotossina(Gherardi et al., 2001; et Israeli al., 2009; Batista-Duharte et al., 2011), oltre ad essere proossidante(Verstraeten et al.,1997; Exley, 2004a) e proinfiammatorio(Lukiw et al., 2005). Inoltre, è un disruptore endocrino(Agarwal et al, 1996;. Singla e Dhawan, 2011), deprime il metabolismo del glucosio(Joshi, 1990; Singla e Dhawan, 2011), e interferisce con molti altri processi cellulari essenziali, quali l’omeòstasi del calcio(Walton, 2012a), vari meccanismi ATP-dipendenti, sui recettori dei segnali di membrana e sulla funzione mitocondriale(Shafer et al., 1994; Tomljenovic, 2011).
Answers to Common – Misconceptions Regarding the Toxicity of Aluminum – Adjuvants in Vaccines – Extracted byChapter 4 of “Vaccines & Autoimmunity” by Yehuda Shoenfeld et al. – 2015
Lucija Tomljenovic (1) and Christopher A. Shaw (2) 1) Neural Dynamics Research Group, University of British Columbia, Vancouver, BC, Canada 2) Department of Ophthalmology and Visual Sciences, Program in Experimental – Medicine, Program in Neuroscience, University of British Columbia, Vancouver, BC, Canada
Negli ultimi 200 anni, l’estrazione, la fusione e la raffinazione dell’alluminio in varie forme espone sempre di più le specie viventi a questo metallo. A causa della sua prevalenza nella crosta terrestre, prima della sua recente utilizzazione, è stato considerato come inerte e perciò innocuo. Tuttavia, l’alluminio è invariabilmente tossico per i sistemi viventi e non è mai stato conosciuto per esso un ruolo benefico nei sistemi biologici. Gli esseri umani sono sempre più esposti all’alluminio attraverso cibo, acqua, medicamenti, vaccini e cosmetici, nonché attraverso le esposizioni industriali.
L’alluminio interrompe i cicli biologici di autoregolazione, la trasduzione di energia, nonché i sistemi di feedback, aumentando così l’entropia dei sistemi biologici. L’alluminio interviene a livello della biofisica dell’acqua, l’interferenza procede attraverso le macromolecole che sono cruciali per i processi viventi (DNA, RNA, proteoglicani e proteine).
Sono danneggiate le cellule, i cicli energetici e materiali e i loro sottosistemi e può causare guasti catastrofici che terminano con la morte. L’alluminio forma dei complessi tossici con altri elementi, come il fluoro, e interagisce negativamente con mercurio, piombo, e glifosato. L’alluminio impatta negativamente il sistema nervoso centrale in tutte le specie che sono state studiate, compresi gli esseri umani.
A causa degli effetti globali dell’alluminio sulle dinamiche dell’acqua e dei sistemi biosemiotici, i disturbi del sistema nervoso centrale nell’uomo sono degli indicatori sensibili del’alluminio tossico a cui siamo esposti.
Durante l’ultimo decennio, studi sui modelli animali e sugli esseri umani hanno dimostrato che gli adiuvanti a base di alluminio sono di per sé causa di patologie autoimmuni e infiammatorie…
Come indicato da Goldman e Miller in studi pubblicati nel 2011 e 2012, una forte correlazione tra i tassi di mortalità infantile e il numero di dosi di vaccini somministrati suggeriscono un impatto deleterio di esposizioni multiple ai loro componenti..
J Toxicol. 2014; 2014: 491316 – Published online 2014 Oct 2. doi: 10.1155/2014/491316 – Christopher A. Shaw, Stephanie Seneff, Stephen D. Kette, Lucija Tomljenovic, John W. Oller, Jr., and Robert M. Davidson.
Alla luce dei numerosi lavori pubblicati dal Dott. Yehuda Shoenfeld nel Dicembre 2015 nel Testo Unico “Vaccines & Autoimmunity”, è confermatissima la responsabilità di numerosi vaccini per uso pediatrico e adulto nello scatenare, anche dopo anni dall’inoculo, numerosi tipi di reazioni autoimmuni in cui l’organismo produce degli auto-anticorpi in grado di attaccare “senza fine” sé stesso… L’abstract in immagine, peraltro pubblicato da ELSEVIER, maggior editore medico mondiale, si riferisce ad un lavoro precedente di Soriano, Nesher e dello stesso Shoenfeld uscito nel 2014 e di cui è possibile trovare gli originali nei links sotto riportati. Già prima del 2014, tuttavia, erano state riportate numerose osservazioni da parte di altri autori su questa strettissima correlazione. Assurdo il fatto che i periti superpartes, come coloro che si occupano di giustizia nelle cause per danni da vaccino non siano adusi a consultare queste pietre miliari della ricerca sull’autoimmunologia. Intanto ci sono ancora moltissimi genitori di bambini danneggiati da vaccinazioni “a tappeto” che non sospettano minimamente la causa vaccinale come scatenante la malattia autoimmune subìta dai loro bambini…
Numerosi studi (rigorosamente peer-reviewed) hanno indicato, senza equivoci di sorta, un potenziale legame tra il vaccino HBV e lo sviluppo di patologie autoimmunitarie, da crossreattività con epitopi HBsAg, antigeni di lievito, o altri adiuvanti inclusi nel vaccino (Geier e Geier, 2002a, b, 2004, 2005; Geier et al., 2003; Ravel et al., 2004; Schattner, 2005; Cooper et al., 2010; Blank et al 2012.; Perricone e Shoenfeld, 2013). Il vaccino HBV è stato anche implicato nello sviluppo della sindrome ASIA, così come nella malattia indifferenziata del tessuto connettivo (Perricone e Shoenfeld, 2013).
La maggior parte degli studi che collegano la sclerosi multipla al vaccino HBV descrivono segni e sintomi neurologici, evidenziati con la risonanza magnetica, di processi di demielinizzazione che si verificano a distanza di giorni o settimane dopo la vaccinazione (Shoenfeld e Aron-Maor, 2000). Il vaccino ricombinante HBV è stato associato con la sclerosi multipla per la prima volta nel 1991, in un caso di due individui che avevano ricevuto il vaccino HBV ed erano portatori di aplotipi (HLA), dimostrando suscettibilità alla sclerosi multipla(Herroelen et al., 1991).
Riferimenti: Cap. 16 Hepatitis B Vaccination and Autoimmunity – Daniel S. Smyk,1 Lazaros I. Sakkas,2 Yehuda Shoenfeld,3,4 and Dimitrios P. Bogdanov 1,2. – Pagina 151 e 152 di Vaccines & Autoimmunity 2015 di Yehuda Shoenfeld et al.
La ricerca è difficile da ignorare, i vaccini possono scatenare autoimmunità con una lunga lista di patologie. Con i metalli nocivi e tossici come componenti dei vaccini, chi è suscettibile e quali individui sono più a rischio?
Questo è ciò che si è domandato negli ultimi anni di ricerca il noto e stimato Prof. Dr. e ricercatore israeliano Yehuda Shoenfeld, che ha trascorso più di tre decenni a studiare il sistema immunitario umano. Egli è al vertice della sua professione e rappresenta più il cardine che il margine nella sua specialità; ha scritto libri di testo la cui lista ne contiene 25 fra i quali «The Mosaic of Autoimmunity, Autoantibodies, Diagnostic Criteria in AutoimmuneDiseases, Infection and Autoimmunity, Cancer and Autoimmunity» ed il recentissimo «Vaccines & Autoimmunity», ed alcuni di questi sono pietre miliari della pratica clinica. Non sorprende affatto che Shoenfeld sia quindi stato definito “il padre dell’autoimmunologia”
Egli ha potuto constatare tramite studi scientifici che quasi tutti i tipi di vaccini sono stati segnalati per essere associati con la comparsa di patologie cosiddette ASIA –in inglese Autoimmune/inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants ed in italiano Sindrome autoimmune/infiammatoria indotta dagli adiuvanti (conosciuta anche come sindrome di Shoenfeld)- che è stata ufficializzata per la prima volta soltanto quattro anni fa ( ): si tratta di un termine generico per un insieme di sintomi simili, tra cui la sindrome da affaticamento cronico, risultanti dopo l’esposizione ad un adiuvante -agenti ambientali compresi i comuni componenti dei vaccini che stimolano il sistema immunitario
In particolare l’alluminio in quanto metallo utilizzato nei vaccini, può innescare una reazione a catena del sistema immunitario nei soggetti sensibili e può portare a patologie autoimmuni conclamate!!
ALLUMINIO COME ADIUVANTE
Vaccines & Autoimmunity
L’alluminio venne aggiunto ai vaccini nel 1926, quando Alexander Glenny e colleghi notarono che avrebbe prodotto migliori risposte anticorpali nei vaccini rispetto al solo antigene, poiché induceva quello che venne definito un “effetto depot”: rilascio dell’antigene più lento ed aumento della risposta immunitaria. Per più di 60 anni questa teoria è stata accettata come dogma, ed al contempo la pianificazione vaccinale è cresciuta decennio dopo decennio, ma pochi si son davvero interrogati sugli effetti dell’iniettare alluminio nel corpo, e ciò è strano considerando la nota tossicità
Una ricerca effettuata su PubMed in merito ad alluminio e “tossicità” ha fornito 4,258 risultati. La sua neurotossicità è ben documentata: colpisce memoria, cognizione e controllo psicomotorio, danneggia la barriera ematoencefalica, attiva l’infiammazione del cervello, deprime la funzione mitocondriale e moltissime ricerche suggeriscono che svolga un ruolo chiave nella formazione delle placche amiloidi e dei grovigli nel cervello dei malati di Alzheimer. È implicato nella Sclerosi Laterale Amiotrofica e nell’autismo ( ) ed ha dimostrato di indurre allergia ( )
Quando alcuni pazienti vennero sottoposti a dialisi renale ( ) seppur accidentalmente “contaminata da particelle d’alluminio”, si verificò la cosiddetta “encefalopatia da dialisi-indotta” (DAE) con conseguente sviluppo di una serie di sintomi neurologici: anomalie del linguaggio, tremori, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e cambiamenti comportamentali
Molti dei pazienti alla fine sono andati in coma e sono morti I più fortunati sono sopravvissuti e quando la fonte di tossicità, l’alluminio, è stata eliminata dalla loro dialisi, i pazienti hanno recuperato rapidamente
Con queste nuove osservazioni ( ), i ricercatori hanno iniziato a studiare gli effetti dell’alluminio come adiuvante impiegato nei vaccini, e negli ultimi dieci anni c’è stato un notevole incremento nella ricerca
Cytokine Storm o Tempesta Citochinica
Ben lungi dall’essere come una piccola sfera che contiene l’antigene per un po’ per poi esser espulsa, si è scoperto che i sali di alluminio innescano una tempesta difensiva del sistema immunitario: poche ore dopo l’iniezione dello stesso alluminio legato all’ossido ed all’idrossido presenti nei vaccini inoculati nei topi, ad es, gli eserciti di cellule immunitarie specializzate si allertano, e nel giro di un giorno, tutta una serie di componenti del sistema immunitario s’attiva: neutrofili, eosinofili, monociti infiammatori, mieloidi e cellule dendritiche, richiamano i linfociti e secernano proteine cd citochine, che causano esse stesse danni collaterali ( ) trasmettendo segnali, indirizzando la comunicazione cellula-a-cellula e reclutando altre cellule all’azione
Quando la fase successiva dell’attacco viene avviata il fattore di crescita di fibroblasti, interferoni, interleuchine e delle piastrine, il fattore di crescita trasformante come quello di necrosi tumorale aumentano esponenzialmente!!
Ci sono prove ancora poco note a proposito degli inflammasomi, che sono complessi proteici oligomerici (attualmente rappresentano un tema di punta nella ricerca sulle casualità del cancro), come il recettore Nod-simile 3 (NLRP), attivati anch’essi dalle citochine, ma è ancora troppo presto per dire esattamente quale sia il loro ruolo
Un’importante recentissima ricerca dalla University of British Columbia ha messo in luce il fatto che l’alluminio utilizzato come adiuvante ( ) nei vaccini iniettati nei topi può alterare l’espressione dei geni associati con l’autoimmunità; in un recente studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, gli immunologi della University of Colorado hanno divulgato che anche le cellule ospiti del DNA vengono reclutate nell’attacco all’alluminio, cellule ospiti che rapidamente aggiungono un rivestimento all’alluminio iniettato, innescando effetti di cui gli scienziati hanno appena scalfito la conoscenza
Riflessione conclusiva
[Se anche togliessero un giorno l'[A]lluminio come adiuvante, si è recentemente scoperto che qualsiasi vaccino il cui agente patogeno deriva da coltura in cellule fetali, anche sane, può • aggregarsi al genoma del ricevente *** m o d i f i c a n d o l o *** (ed innescando quindi future patologie autoimmuni)]