Autopsie Cardiache, Anticorpi Contro la Miosina e Miocardite Autoimmune

Premessa Introduttiva

La miocardite autoimmune è una condizione infiammatoria del muscolo cardiaco che può avere esiti gravi, inclusa la morte cardiaca improvvisa. Un aspetto cruciale nella comprensione e diagnosi di questa patologia è il ruolo degli anticorpi anti-miosina. Questi autoanticorpi sono prodotti dal sistema immunitario e attaccano il tessuto cardiaco, portando a infiammazione e danni. La loro presenza è stata documentata in vari studi clinici e sperimentali, evidenziando il loro potenziale come marker diagnostici. (Davide Suraci)

Tipi di fibre identificati dagli anticorpi antimiosina nel muscolo scheletrico umano. Sezione del muscolo vasto laterale di un giovane individuo adulto. Le fibre di tipo 1, 2A e 2X sono marcate da specifici anticorpi antimiosina [vedi Rif. [40]]. I profili delle fibre sono visualizzati mediante colorazione con antilaminina (bianco).

Anticorpi Contro la Miosina e Condizioni Autoimmuni

  1. Miocardite Autoimmune: In pazienti con miocardite autoimmune, gli anticorpi contro la miosina sono spesso rilevati. Ad esempio, uno studio ha trovato che circa il 20-30% dei pazienti con miocardite autoimmune presenta anticorpi contro la miosina .
  2. Malattie Reumatiche: In alcune malattie reumatiche, come la miocardite reumatica, è stato osservato che una percentuale significativa dei pazienti (fino al 50%) può avere anticorpi contro la miosina .
  3. Diabete di Tipo 1: Anche nei pazienti con diabete di tipo 1, una malattia autoimmune, sono stati rilevati anticorpi contro la miosina, sebbene la prevalenza sia generalmente inferiore rispetto alle malattie cardiache autoimmuni.

Anticorpi anti-miosina nelle autopsie cardiache:

  1. Presenza nelle morti cardiache improvvise: Nelle autopsie di pazienti deceduti per cause cardiache improvvise, gli anticorpi contro la miosina sono stati utilizzati per identificare cause autoimmuni. In uno studio, fino al 10-15% dei casi di morte cardiaca improvvisa senza cause evidenti ha mostrato segni di miocardite autoimmune con presenza di anticorpi anti-miosina​ (American Association of Immunologists)​.
  2. Analisi post-mortem: Analisi dettagliate dei campioni di tessuto cardiaco post-mortem hanno rilevato la presenza di anticorpi contro la miosina, suggerendo una componente autoimmune in alcune morti cardiache improvvise. Questi anticorpi possono essere utilizzati per identificare una causa autoimmune sottostante e migliorare la comprensione delle patologie cardiache autoimmuni​ (American Association of Immunologists)​.

Riferimenti:

Questi studi forniscono un quadro dettagliato su come gli anticorpi anti-miosina possano essere rilevati e utilizzati come marker diagnostici nelle autopsie di soggetti deceduti per cause cardiache improvvise, migliorando la comprensione delle componenti autoimmuni in queste condizioni.

Gli studi di seguito presentati forniscono invece un approfondimento su diversi aspetti della miocardite autoimmune e il ruolo degli anticorpi anti-miosina:

  1. Frontiers in Immunology (2020): Questo studio sottolinea che la miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco, può essere innescata da risposte autoimmuni, dove gli autoanticorpi contro la miosina cardiaca giocano un ruolo significativo. In ambito clinico, questi autoanticorpi sono rilevati nei casi di miocardite, indicando un’eziologia autoimmune. Inoltre, le analisi post-mortem hanno identificato la presenza di questi anticorpi in una parte dei casi di morte cardiaca improvvisa, suggerendo il loro potenziale utilizzo come marcatori per condizioni autoimmuni sottostanti in morti improvvise inspiegabili​ (Frontiers)​​ (MDPI)​.
  2. MDPI (2022): Questa revisione evidenzia che gli anticorpi anti-miosina sono frequentemente rilevati nei pazienti con miocardite, in particolare quelli con miocardite associata a inibitori dei checkpoint immunitari (ICI). La presenza di questi anticorpi indica una risposta autoimmune contro il tessuto cardiaco e la loro rilevazione può aiutare a diagnosticare la miocardite post-mortem. Questo è particolarmente rilevante nei casi di morte cardiaca improvvisa in cui la causa non è immediatamente evidente, fornendo una possibile spiegazione attraverso un meccanismo autoimmune​ (MDPI)​.

Questi materiali offrono una panoramica sufficientemente dettagliata delle attuali conoscenze sulla miocardite autoimmune, evidenziando l’importanza degli anticorpi anti-miosina come strumenti diagnostici e prognostici.

Essi indicano che gli anticorpi anti-miosina sono marcatori significativi per la miocardite autoimmune e possono aiutare a comprendere le morti cardiache improvvise senza causa apparente fornendo spunti significativi per la ricerca futura e la pratica clinica.

Sottolineano l’importanza delle analisi post-mortem nel rivelare condizioni autoimmuni nascoste.

Leggi anche: La Miosina: Una Protagonista Controversa nei Processi Autoimmuni..

Elaborazione a cura di Davide Suraci, 16 Giugno 2024

Il Rischio di Sviluppo di Autoimmunità dopo Vaccinazioni mRNA Covid-19 Pfizer…

In questo studio viene valutato il rischio di sviluppare autoanticorpi ANA dopo vaccinazione mRNA Pfizer. Studio condotto molto bene in quanto è evidenziato statisticamente lo sviluppo di autoanticorpi ANA (caratteristici di molte patologie/reazioni autoimmuni). Leggete tuttavia la conclusioni di questo studio..

“.. Anche se un soggetto risulta positivo per ANA dopo l’immunizzazione, il potenziale patogeno di questi autoanticorpi, il loro significato clinico e per quanto tempo persistono dopo la vaccinazione non sono ancora chiari…”

 “… Dovrebbero ancora essere condotti studi pluriennali che confuterebbero definitivamente l’ipotesi della possibile induzione di malattie autoimmuni da parte dei vaccini a mRNA… “

 “.. L’ampio spettro di interazioni tra le malattie autoimmuni e la vaccinazione SARS-CoV-2 non è completamente compreso…

The Risk of Autoimmunity Development following mRNA COVID-19 Vaccination

Rischio di Sviluppo di Reazioni Autoimmuni post vaccinazione a mRNA nei Bambini.

Di seguito, altri studi recenti in cui viene preso in considerazione il rischio di sviluppo di reazioni autoimmuni post vaccinazione a mRNA nei bambini:

Autoantibody Release in Children after Corona Virus mRNA Vaccination: A Risk Factor of Multisystem Inflammatory Syndrome?

Conclusioni: “…La sindrome infiammatoria multisistemica sembra essere una complicazione dopo COVID-19 e probabilmente con una frequenza minore dopo la vaccinazione SARS-CoV-2.

Queste complicazioni dopo la vaccinazione COVID-19 e SARS-CoV-2 possono essere correlate all’autoimmunità. Tuttavia, gli autoanticorpi accoppiati alla proteina G elevati come nei nostri casi non sono chiaramente correlati ai sintomi clinici e devono essere verificati in modo prospettico dopo la vaccinazione…”

Figura 2. Caso 2: rilascio di autoanticorpi dopo la vaccinazione Pfizer-BioNTech BNT162b2 in una ragazza di 13 anni con tiroidite di Hashimoto. Rispetto ai controlli sani e ai valori basali, abbiamo riscontrato un aumento uniforme degli autoanticorpi funzionali contro i recettori accoppiati alla proteina G e gli anticorpi antiperossidasi tiroidea in una ragazza con una malattia autoimmune nota (dopo la prima vaccinazione BNT162b2); tuttavia, dopo la seconda vaccinazione si è verificato un ulteriore aumento dei soli anticorpi antiperossidasi tiroidea. Anti-AT1R: autoanticorpo anti-recettore dell’angiotensina 1; anti-ETAR: autoanticorpo anti-recettore dell’endotelina; anti-α1 adrenerg: autoanticorpo anti-α1 adrenergico; anti-α2 adrenerg: autoanticorpo anti-α2 adrenergico; anti-β1 adrenerg: autoanticorpo anti-β1 adrenergico; anti-β2 adrenerg: autoanticorpo anti-β2 adrenergico; anti-MC R1: autoanticorpo anti-recettore colinergico-1 muscarinico; anti-MC R2: autoanticorpo anti-recettore colinergico-2 muscarinico; anti-MC R3: autoanticorpo anti-recettore colinergico-3 muscarinico; anti-MC R4: autoanticorpo anti-recettore colinergico-4 muscarinico; anti-MC R5: autoanticorpo anti-recettore colinergico-5 muscarinico.

Meccanismi di Attivazione Immunitaria post-vaccinazione a mRNA.

In questo altro studio vengono messi in luce i meccanismi di attivazione immunitaria conseguenti alle vaccinazioni a mRNA: New-onset autoimmune phenomena post-COVID-19 vaccination

I potenziali meccanismi di attivazione immunitaria innescati dal vaccino COVID-19 Le manifestazioni autoimmuni di nuova insorgenza dopo la vaccinazione contro il COVID-19 sono state ampiamente riportate.

I principali meccanismi attraverso i quali il vaccino COVID-19 innesca l’autoimmunità includono

il mimetismo molecolare, la produzione di particolari autoanticorpi e il ruolo di alcuni adiuvanti del vaccino. Precedenti studi hanno rivelato che l’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe innescare l’autoimmunità, ma l’associazione tra vaccino COVID-19 e fenomeni autoimmuni rimane nebulosa. Il sistema respiratorio presentato come il primo organo invaso da SARS-CoV-2, che potrebbe essere coinvolto nelle reazioni incrociate tra la risposta immunitaria dopo l’infezione da SARS-CoV-2 e le proteine ​​surfattanti polmonari, perché la glicoproteina del picco di SARS-CoV-2 e le proteine ​​​​del surfattante polmonare condividevano 13 dei 24 pentapeptidi. Inoltre, la reazione incrociata tra le proteine ​​SARS-CoV-2 e una varietà di antigeni tissutali potrebbe portare all’autoimmunità contro il tessuto connettivo e il sistema cardiovascolare, gastrointestinale e nervoso. Le infezioni agiscono come trigger ambientali per causare malattie autoimmuni innescate dai vaccini, mentre gli antigeni microbici possono suscitare risposte immunitarie cross-reattive contro gli auto-antigeni. La cross-reattività immunitaria innescata dalla somiglianza tra alcuni componenti del vaccino e specifiche proteine ​​umane potrebbe rendere il sistema immunitario contro gli antigeni patogeni per attaccare proteine ​​simili nella popolazione suscettibile e portare a malattie autoimmuni, un processo noto come mimetismo molecolare. È stato sospettato che i vaccini contro l’influenza, l’epatite B e il papillomavirus umano inneschino l’autoimmunità attraverso il mimetismo molecolare. Inoltre, solo una minoranza dei soggetti vaccinati ha successivamente sviluppato fenomeni autoimmuni, indicando una predisposizione genetica all’autoimmunità indotta da vaccino. Il vaccino potrebbe innescare la risposta immunitaria adattativa per mostrare il suo effetto protettivo, che può stimolare una condizione iperinfiammatoria.

Gli individui sani dopo la vaccinazione mostrano aumenti acuti dell’espressione di IFN di tipo I, stress ossidativo e accumulo di danni al DNA nelle cellule mononucleate del sangue, insieme a un’efficace produzione di anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2. Sprent e King ritengono che gli effetti collaterali dei vaccini COVID-19 siano semplicemente un sottoprodotto di uno scoppio transitorio della generazione di IFN-I concomitante con l’induzione di una risposta immunitaria efficace. Tuttavia, la produzione di particolari autoanticorpi può essere responsabile di questi eventi avversi.

Gli eventi VITT sono stati ampiamente riportati, che plausibilmente attribuiti all’attivazione piastrinica mediata da anticorpi contro il fattore piastrinico 4 (PF4) attraverso le interazioni IgG-FcγR. Inoltre, l’attivazione del complemento innescata dagli anticorpi anti-PF4 sembra essere implicata nella VITT. Tuttavia, Greinacher A et al. ha scoperto che gli anticorpi PF4 indotti dalla vaccinazione non reagiscono in modo incrociato con la proteina spike SARS-CoV-2. Inoltre, l’attivazione del sistema di contatto da parte dell’acido nucleico, il riconoscimento del complemento delle cellule effettrici allergiche che attivano il vaccino, il riconoscimento anticorpale preesistente di polietilenglicoli (PEG) e l’attivazione diretta dei mastociti, insieme a potenziali predisposizioni genetiche o ambientali all’ipersensibilità, spiegano anafilassi ai vaccini mRNA COVID-19.

08/2023 – Traduzione e adattamento a cura di Davide Suraci

Dermatite Bollosa, Agenti Infettivi e Vaccini

Spessissimo, dopo una reazione avversa con manifestazioni cutanee, i genitori vengono sollecitati alla prosecuzione delle vaccinazioni. Senza voler generalizzare, nella dermatite erpetiforme (malattia di Duhring) circa l’80–90% dei pazienti è portatore dei genotipi HLA DR3 e HLA DQw (Bolognia and Rapini, 2012; Joly et al., 2005). Si tratta di una patologia autoimmune caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi contro uno o più componenti strutturali della pelle. Questa dermatite bollosa si intende diagnosticata solo se vengono rilevati gli specifici autoanticorpi nella pelle o nel siero dei pazienti. È accertata una relazione fra questa patologia e l’impiego di vaccini. Il collegamento fra gli agenti infettivi e le patologie bollose era già stato riportato da Sagi et al. (2011), che trovò che il siero da BP e dei pazienti PV dimostrava una significativa, altissima, prevalenza di anticorpi verso il virus dell’epatite B (HBV), quello dell’epatite C virus (HCV), l’ helicobacter pylori, il toxoplasma gondii, e il cytomegalovirus (CMV) rispetto ai controlli sani.

Dermatite bollosa, agenti infettivi e vaccini

Nel testo “Vaccines and Autoimmunitydi Yehuda Shoenfeld et al., 2015 ed. Wiley, viene riportata una casistica rappresentativa di manifestazioni delle patologie bollose suddette sia fra gli adulti che fra bambini, successivamente alla somministrazione di diverse tipologie di vaccini, fra cui anche il vaccino antiepatite B. Rif. a pag 340 del volume suddetto: “…Many case reports propose a temporal association between the appearance of BP and immunization of adults (Table 35.1) and young children (Table 35.2)…” e poi: “…Importantly, this plausible association has been related to different vaccines, most notably anti-influenza vaccine, dTP, polio, and hepatitis…”

Morte Cardiaca Improvvisa dopo Vaccino Antipapilloma virus (HPV)…

In questo studio del 2019 viene prospettato l’insorgere della morte cardiaca improvvisa HPV a seguito di vaccinazione antipapilloma virus.

La morte cardiaca improvvisa (SCD) è una morte imprevista dovuta a cause cardiache che si verificano in un breve periodo di tempo (generalmente entro 1 ora dall’insorgenza dei sintomi) in una persona con malattia cardiaca nota o sconosciuta.

I pazienti con cardiomiopatie, miocardite, cardiopatia ischemica e canalopatie cardiache sono a rischio di SCD.

Tuttavia, una certa percentuale di casi di SCD negativi per autopsia nei giovani (<35 anni) rimane inspiegabile anche dopo un test genetico post mortem.

Gli autoanticorpi contro le proteine cardiache possono essere potenzialmente coinvolti nella patogenesi di diverse malattie cardiache e nel verificarsi di SCD inspiegabile.

In questa recensione analizziamo studi clinici e su animali che chiariscono la prevalenza di questi autoanticorpi in pazienti con diverse malattie cardiache e la loro rilevanza patofisiologica.

Una sola iniezione di vaccino HPV per distruggere una vita..
Una sola iniezione di vaccino HPV per distruggere una vita..

Proponiamo una classificazione degli autoanticorpi associati alle malattie cardiache e ci concentriamo sui loro effetti molecolari e cellulari. Gli anticorpi anti-beta recettori adrenergici e gli anticorpi anti-muscarinici per il recettore dell’acetilcolina influenzano le proprietà elettrofisiologiche del miocardio e sono stati segnalati come i predittori indipendenti di SCD in pazienti con diverse malattie cardiache.

Viene proposto un meccanismo autoimmune per le reazioni avverse cardiache conseguenti alla vaccinazione con papillomavirus umano (HPV).

La condivisione pentapeptidica tra antigeni, recettori adrenergici e recettori muscarinici dell’acetilcolina dell’HPV sostiene questa ipotesi.

Gli effetti disregolanti degli autoanticorpi contro i canali degli ioni calcio e potassio possono essere la base per le fenocopie autoimmuni delle canalopatie cardiache genetiche, che sono anche associate alla SCD.

Traduzione e adattamento di Davide Suraci

Abstract: Lethal immunoglobulins: Autoantibodies and sudden cardiac death. (Ryabkova VA, Shubik YV, Erman MV, Churilov LP, Kanduc D, Shoenfeld Y.) — Autoimmun Rev. 2019 Apr;18(4):415-425. doi: 10.1016/j.autrev.2018.12.005. Epub 2019 Feb 14.

Versione integrale dello studio: Lethal immunoglobulins: Autoantibodies and sudden cardiac death

Autoanticorpi indotti dai Vaccini e Reazioni Autoimmuni

Autoanticorpi indotti dalle Vaccinazioni

Stimolazione di autoanticorpi post vaccinali indotta da vaccinazione in soggetti apparentemente sani.

Negli studi evidenziati negli screenshots, un riferimento scientifico sulla possibilità – accertata clinicamente – che tale induzione alla produzione autoanticorpale avvenga, oltre che in soggetti sani (primo screen), anche in soggetti portatori di patologie autoimmuni (secondo screen). Questi screen sono tratti da “Vaccines & Autoimmunity” del Dr Yehuda Shoenfeld et al. Wiley Editions, 2015. Nel primo screen si legge:

“….L’induzione di autoanticorpi è stata studiata in bambini sani successivamente a vaccinazione con vaccini antiepatite A e antiepatite B. L’induzione di autoanticorpi 6 anni dopo l’inoculazione del vaccino antiepatite B è stata studiata in 210 bambini immunizzati alla nascita con il vaccino antiepatite B ricombinante (Belloni et al., 2010)…”

Nel secondo screen una tabella in cui sono riportati i dati relativi agli autoanticorpi sviluppati in soggetti portatori di patologie autoimmuni a seguito di vaccinazioni antiinfluenzale, antipneumococcica e antipapilloma virus. Ragioni a pieno sostegno del rifiuto totale di qualsiasi vaccinazione.

Ulteriori conferme sui danni indotti dai vaccini mediante produzione di autoanticorpi:

“…Come negli esseri umani, l’induzione di autoanticorpi è possibile in seguito alla vaccinazione negli animali. Gli autoanticorpi sono più frequentemente presenti nei cani più vecchi che in quelli più giovani (Papini et al., 2005). Di conseguenza, quando i cani anziani vengono vaccinati e testati per gli autoanticorpi dopo la vaccinazione, è difficile definire quale sia una conseguenza diretta del vaccino e cosa si è accumulato durante la vita. Nel primo studio sperimentale controllato per studiare la produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione di routine, i ricercatori hanno arruolato giovani cani che non erano stati precedentemente vaccinati (Hogenesch et al., 1999).”

“…Hanno dimostrato che la vaccinazione obbligatoria contro la rabbia, il virus del cimurro canino e il parvovirus canino 9 ha provocato la produzione di svariati autoanticorpi…”

Autoanticorpi indotti dalle vaccinazioni nei cani
Autoanticorpi indotti dalle vaccinazioni nei cani

Già nel 2009 Toplak e Avcin avevano ipotizzato la produzione autoanticorpale indotta dai vaccini e la loro responsabilità nell’induzione di patologie autoimmuni.

Leggete che cosa concludevano:

“…La vaccinazione contro i microrganismi patogeni è uno dei principali risultati della medicina moderna, ma a causa di un numero crescente di segnalazioni di reazioni avverse la procedura di vaccinazione ha indotto anche un considerevole dibattito. È noto che alcune infezioni sono coinvolte nell’attivazione della produzione di autoanticorpi, che potrebbero portare a reazioni avverse autoimmuni in soggetti geneticamente predisposti.

Sulla base di questi risultati è stato ipotizzato che le vaccinazioni potrebbero indurre reazioni autoimmuni simili.

Allo stato attuale (ndr: era il 2009) non vi è alcuna prova evidente che le vaccinazioni siano associate a malattie autoimmuni conclamate, ma

è stato dimostrato che nelle persone geneticamente predisposte la vaccinazione potrebbe innescare la produzione di autoanticorpi e reazioni avverse autoimmuni.

I primi studi che osservavano la produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione sono stati condotti su cani e topi.

Diversi studi hanno successivamente dimostrato la produzione di autoanticorpi dopo la vaccinazione in pazienti con malattie autoimmuni,

ma ci sono solo dati limitati sulle risposte autoimmuni dopo le vaccinazioni in esseri umani apparentemente sani (ndr: il Dr Yehuda Shoenfeld confermerà nel 2015). Questa recensione riassume le prove attuali (ndr: anno 2009) sugli autoanticorpi indotti da vaccinazione in soggetti apparentemente sani, compresi gli studi su animali ed esseri umani.

Vaccination of healthy subjects and autoantibodies: from mice through dogs to humans.

Cosa significa produzione di autoanticorpi?

Vuol dire reazioni e patologie autoimmuni presto e/o più avanti negli anni.. (Autoantibodies Induced by Vaccine – Nataša Toplak and Tadej Avcin – Department of Allergology, Rheumatology and Clinical Immunology, University Children’s Hospital, University Medical Centre Ljubljana, Ljubljana, Slovenia) – pp 93-102 of “Vaccines and Autoimmunity” by Yehuda Shoenfeld et al. Wiley Ed. 2015.

Autoimmunità e Produzione di Auto-anticorpi

Attraverso l’iniezione nel torrente circolatorio di antigeni e di altri componenti vaccinali, si aggira la risposta immunitaria cellulo-mediata cioè quella, per intenderci, che si attiva quando un qualsiasi patogeno entra nel corpo umano attraverso le vie “canoniche” (mucose) in cui esiste un sistema immunitario “locale” perfettamente integrato con quello “sistemico”. Ciò non permette al sistema immunitario di produrre una risposta specifica (formazione di anticorpi) e mirata al vero patogeno. È l’inizio dell’innesco dell’autoimmunità.

Che cosa stiamo facendo? Stiamo letteralmente iniettando degli antigeni uniti ad adiuvanti negli esseri umani per stimolare “una” risposta immunitaria (quale?) e “una” produzione di anticorpi (quali?) in nome di quale strategia preventiva?

Dall’avvento delle vaccinazioni di massa è cresciuto il numero della persone che presentano costantemente una risposta immunitaria abnorme.

Sarebbe sufficiente un monitoraggio post vaccinale su larghissima scala per verificarlo. Eppure non interessa a nessuno.

 

 

L'inizio dell'autoimmunità
L’inizio dell’autoimmunità

 

C’è molta differenza tra ciò che accade normalmente in un contesto di risposta immunitaria cellulo-mediata e ciò che accade quando si tenta di provocarla artificialmente nel tentativo di eludere la risposta medesima.

Si aggiunga inoltre che:

quando gli anticorpi intervengono per riconoscere e distruggere i tessuti/organi stessi del corpo a cui appartengono (autoimmunità) fagocitandoli, li portano inevitabilmente nel circolo sanguigno insieme ai loro residui di DNA. Ciò induce il sistema immunitario a produrre ulteriori anticorpi che vengono indirizzati a colpire ulteriormente i tessuti e/o gli organi oggetto dell’attacco primario in un ciclo reiterato.

Quindi, assistiamo ad un circolo vizioso di distruzione dei tessuti mediata da anticorpi, la cui conseguenza è un aumento del DNA cellulare nel sangue, innescando un aumento della produzione anticorpale , quindi una maggiore distruzione tissutale, e così via.

A causa di questo ciclo, le malattie autoimmuni non sono di solito auto-compensative. La via farmacologica tenta di arginare i sintomi, spesso fallendo, ma non interviene all’origine.
Ecco “uno” dei perché i vaccini non servono a niente se non per indurre anche numerose patologie autoimmuni.

Adiuvanti Vaccinali: Autoimmunità Indotta nel Salmone Atlantico

Al fine di prevenire numerose malattie infettive onerose da sostenere, i salmoni d’allevamento vengono vaccinati per via intraperitoneale con vaccini contenenti adiuvante su base oleosa e un numero di antigeni diversi (Sommerset et al., 2005).

La quantità di vaccino utilizzata, adeguata al peso corporeo del salmone, è considerevolmente più alta rispetto a quella somministrata ai mammiferi (Koppang et al., 2008), il che può spiegare la maggiore frequenza e gravità degli effetti collaterali indotti dal vaccino nei salmoni rispetto ai mammiferi e agli uomini Il salmone ricevente può sviluppare nel tempo modificazioni patologiche da lievi a gravi come conseguenza della vaccinazione.

Le reazioni avverse osservate includono tasso di crescita alterato, diminuzione della qualità della carcassa, deformità spinali, uveite e reazioni infiammatorie nella cavità addominale, a causa dell’attivazione della MHC, probabilmente causata dagli adiuvanti nei vaccini (Koppang et al., 2003, 2004 , 2005; Evensen et al., 2005).

Autoanticorpi Salmone a seguito vaccinazioni
Abs antinucleare /citoplasmatico mediante immunofluorescenza. A, i sieri di salmone vaccinato contengono autoanticorpi che si legano alle cellule del sangue del salmone. Fonte: http://www.jimmunol.org/content/181/7/4807

Nel salmone atlantico vaccinato, per quanto riguarda il fattore reumatoide, antinucleare e anticitoplasmatico, sono stati rilevati autoanticorpi, GLN formazione di immuno-complessi e infiammazione granulomatosa cronica (Koppang et al., 2008; Haugarvoll et al., 2010).

Queste reazioni autoimmuni sistemiche sono state potenzialmente collegate agli adiuvanti su base oleosa contenuti nei vaccini. Tuttavia, sia che ciò sia dovuto alla ridistribuzione dell’olio dei componenti del vaccino iniettato o ad una risposta infiammatoria generalizzata, o ad entrambi, non può essere direttamente dedotto (Haugarvoll e Koppang, 2005; Koppang et al., 2005, 2008; Haugarvoll et al., 2010).

Experimental Models of Adjuvants – N. Bassi, M. Gatto, A. Ghirardello, and A. Doria. Division of Rheumatology, Department of Medicine, University of Padua, Padua, Italy. Cap. 3 (pp. 36, 37, 38) del testo“Vaccines & Autoimmunity” di Yehuda Shoenfeld et al. – 2015.

Salmoni, Vaccini e Autoimmunità Indotta
Salmoni, Vaccini e Autoimmunità Indotta

Vaccination-Induced Systemic Autoimmunity in Farmed Atlantic Salmon – Erling O. Koppang, Inge Bjerkås, Erlend Haugarvoll, Edward K. L. Chan, Nancy J. Szabo, Nobutaka Ono, Bunshiro Akikusa, Emilio Jirillo, Trygve T. Poppe, Harald Sveier, Brit Tørud and Minoru Satoh.

Vaccination and consumer perception of seafood quality. (PMID:15962487). Engelstad, M.. 2005. Vaccination and consumer perception of seafood quality. Dev. Biol. 121: 245-254.  In questa indagine viene evidenziato come, a differenza di altri segmenti della produzione alimentare internazionale, l’acquacoltura non è stata finora associata a importanti scandali alimentari/igienico-sanitari. Tuttavia, a causa della maggiore attenzione per la sicurezza alimentare, l’industria ittica e le aziende associate devono rispondere e documentare tutti gli aspetti relativi ai loro prodotti e processi. Le vaccinazioni dei salmoni sono uno di questi.

Vaccines for fish in aquaculture, , & – Pages 89-101 | Published online: 09 Jan 2014. In questa indagine viene considerato l’impiego dei vaccini antibatterici per gli allevamenti ittici ma vengono prospettati per questi ultimi anche i vaccini a virus vivo.

Lymphoid organ development: from ontogeny to neogenesis  – Danielle L Drayton,  Shan Liao, Rawad H Mounzer, Nancy H Ruddle – Nature Immunology volume 7, pages 344–353 (2006). In questo lavoro si pone l’attenzione sugli organi linfoidi..Lo sviluppo degli organi linfoidi può essere visto come un continuum. Ad una estremità sono gli organi linfoidi secondari “canonici”, compresi i linfonodi e la milza; all’altra estremità ci sono organi linfoidi “ectopici” o terziari, che sono accumuli cellulari che si manifestano durante l’infiammazione cronica attraverso il processo di neogenesi linfoide. Gli organi linfoidi secondari sono geneticamente “preprogrammati” e “prepatternati” durante l’ontogenesi, mentre gli organi linfoidi terziari si originano sotto gli  influssi ambientali e non sono limitati a specifiche “finestre” di sviluppo o posizioni anatomiche. Tra questi due confini ci sono altri tipi di tessuti linfoidi meno sviluppati dal punto di vista ambientale ma più regolati dal punto di vista ambientale, come le “placche di Peyer”, il tessuto linfoide associato all’area nasale, il tessuto linfoide associato ai bronchi e il tessuto linfoide associato al bronco inducibile.

Conclusioni parziali

Il riferimento ad alcuni dei numerosissimi studi sull’ autoimmunità indotta dagli adiuvanti minerali presenti nei vaccini impiegati negli allevamenti ittici intensivi vuole evidenziare: 1) il problema della sicurezza alimentare di questi animali e, allo stesso tempo, 2) quello relativo alla comprensione del fatto che attraverso le vaccinazioni (anche negli umani) vengono stimolati gli organi linfoidi di terzo livello, ossia le “Placche di Peyer” e gli altri organi linfoidi ad esse assimilabili. Lo spunto per una riflessione ulteriore è aperto.

 

 

 

Vaccino Antitetanico e Sindrome Antifosfolipidi

Il vaccino antitetanico (nomi commerciali: in Italia, tutti quelli per l’infanzia e per gli adulti che lo contengono in forma di tossoide) è continuo oggetto di legittimo sospetto per essere la causa della Sindrome Antifofsolipidica, patologia autoimmune correlata anche con la somministrazione del tossoide tetanico contenuto in tutti i vaccini polivalenti commercializzati in Italia e nel resto del mondo.

Lo studio sul tossoide tetanico realizzato di recente (Antiphospholipid Syndrome and Vaccines) da Miri Blank e Paola Cruz-Tapias, pubblicato verso la fine del 2015 su “Vaccines and Autoimmunity“, capitolo 15, pagg. 141-145, riporta in modo chiaro ed inequivocabile come – secondo gli autori – i vaccini in generale e il vaccino antitetanico in particolare, possano scatenare in soggetti predisposti la Sindrome Antifofsolipidica.

Sindrome Antifosfolipidi
Sindrome Antifosfolipidi

Nello screenshot ZERO viene evidenziato come “…ma vi sono prove che la APS è una di quelle condizioni autoimmuni che possono essere indotte da infezioni e possono essere correlate alla vaccinazione (Cruz-Tapias et al., 2012)…” Più sotto, (screenshot UNO) si legge che “…il vaccino può indurre la produzione di anticorpi contro il tossoide, che può reagire con altri autoantigeni…” (ciò significa che il tossoide può essere coinvolto nell’interazione con altri antigeni prodotti dal sistema immunitario del ricevente)…

Sindrome Antifosfolipidi
Sindrome Antifosfolipidi

 

Nello screenshot DUE (qui sotto) vengono citati due casi, pubblicati su “The Lancet” da Topologu et al., 1992 in cui vengono segnalate reazioni quali neurite ottica, mielite acuta ed encefalomielite acuta con evidenziazione della prova tramite “liquor pleocitosico” ed un aumentato titolo proteico 10 giorni dopo la somministrazione della profilassi antitetanica…

Sindrome Antifosfolipidi
Sindrome Antifosfolipidi

 

E, adesso, nello screenshot TRE, si possono leggere le conclusioni, molto chiare, di Miri Blank e Paola Cruz-Tapias:

Sindrome Antifosfolipidi
Sindrome Antifosfolipidi

 

“……Tutte le prove indicano l’associazione tra diversi vaccini e la cosìddetta APS (sindome antifosfolipidi). La mimica molecolare è stata proposta come uno dei meccanismi attraverso i quali le APS sperimentali possono verificarsi in associazione con agenti patogeni. La similarità di sequenza tra proteine estranee (cioè TTd) e le autoproteine sono sufficienti per innescare una perdita di tolleranza immunitaria, sia per mimetismo molecolare o da meccanismi tipo l'”effetto del vicino”, causando la formazione di autoanticorpi patogeni correlati alla APS…..”

 

“……In particolare, i modelli animali resi transgenici per una alterazione non-autoimmune-correlata (ad esempio una mutazione del fattore V° di Leiden) mostrano una maggiore suscettibilità nello sviluppo di una condizione autoimmune acquisita a seguito della soministrazione di un adiuvante (ad esempio sindrome antifosfolipidi), suggerendo che delle alterazioni genetiche, anche se prive di un sistema di regolazione immunitaria, possono causare autoimmunità non appena interagiscono con un agente scatenante……”

 

“……In alcuni casi gli anticorpi (anticorpi antifosfolipidi principalmente) si mostravano a livelli elevati anche 6 mesi dopo la vaccinazione…..”

 

Mimeticità molecolare
Mimeticità molecolare

Del fisiologismo di innesco della Sindrome Antifosfolipidi, tuttavia, ne è stata dimostrata l’esistenza anche per altri tipi di vaccini: la Sindrome Antifosfolipidi post-vaccinale per l’epatite da virus B. Sono stati trovati dei livelli altissimi di autoanticorpi diretti verso fosfolipidi circolanti (cardiolipina, β2GPI) e gli anticoagulanti per il Lupus sono stati identificati nel siero del virus dell’epatite B (HBV)  pazienti  APS – infettati (Huh et al., 2011).

APS post-influenzale e vaccinazione anti-influenzale – Rari casi di Sindrome Antifosfolipidi sono stati riportati in manifestazioni cliniche, quali un paziente che presenta ictus ischemico 4 giorni dopo la vaccinazione antinfluenzale, associata con Sindrome Antifosfolipidi per il lupus (Vainer-Mossel et al., 2009).