In questa rassegna di studi vengono mostrati altri elementi di indagine utili per capire quali fisiologismi patologici possano essere sottesi all’encefalopatia su base neurotossica impropriamente denominata “autismo“.
Prima parte – Che i disturbi dello spettro autistico posseggano i tratti di una complessa serie di reazioni avverse su base autoimmune (per la presenza di autoanticorpi verso le proteine della mielina basica nei tessuti cerebrali di soggetti che erano stati vaccinati con la componente vaccinale del vaccino MPR) e che il denominatore comune fosse la neuroinfiammazione, l’attivazione microgliale e astrogliale è noto da molto tempo. (Tabella 1)
Seconda parte – Molti degli studi sull’autismo elencati nella seconda parte di questa rassegna hanno degli elementi in comune per quanto riguarda un sottoinsieme di bambini sensibili con problemi immunitari che presentano una sintomatologia che finisce con il coincidere con i danni cerebrali descritti come “autismo” ma che in realtà presentano la sintomatologia dell’encefalopatia.
Con questo lavoro di Vijendra Kumar Singh, Lin SX, Newel E. e Nelson C., sono emerse delle interessantissime prove scientifiche a sostegno delle tesi secondo cui l’autismo possiede i tratti di una patologia autoimmune che, nel caso di studio che qui presentiamo, è indotta dalla componente vaccinale del morbillo. Nel 2000, Singh VK et al. hanno testimoniato davanti al Committee on Government Reform , (Comitato per la Riforma del Governo degli Stati Uniti) guidata da Dan Burton, per quanto riguarda il ruolo potenziale dell’autoimmunità indotta dalla componente virale morbillosa del vaccino MMR come causa di autismo. Parte della sua testimonianza è centrata sulla sua scoperta di autoanticorpi cerebrali nei bambini autistici. La copia di questa relazione, sottoscritta tra l’altro da numerosi scienziati e ricercatori statunitensi e di università di molti paesi, è reperibile qui: “AUTISM: PRESENT CHALLENGES, FUTURE NEEDS–WHY THE INCREASED RATES?“. (US Government Printing Office. 6 April 2000. Retrieved 28 August 2013).
L’autoimmunità verso il sistema nervoso centrale (SNC), in particolare per la proteina basica della mielina (MBP), può giocare un ruolo causale nell’autismo, un disturbo dello sviluppo neurologico. Considerato che molti bambini autistici sono portatori di elevati livelli di anticorpi contro il morbillo, abbiamo condotto uno studio sierologico per il morbillo-parotite-rosolia (MMR) e gli autoanticorpi MBP(proteina-reattiva della mielina basica).
Metodo ELISA per la rilevazione degli anticorpi MPR nell’autismo.
Utilizzando dei campioni di siero di 125 bambini autistici e di 92 bambini di controllo, gli anticorpi sono stati analizzati mediante test ELISA o con metodi di immunofissazione (immunoblotting). L’analisi ELISA ha mostrato un significativo aumento del livello di anticorpi MMR nei bambini autistici.
L’analisi immunoblotting ha rivelato la presenza di un anticorpo MMR insolito in 75 dei 125 (60%) sieri dei soggetti autistici ma non nei sieri di controllo. Questo anticorpo specifico ha rilevato una proteina di 73-75 kD (kiloDalton) tipica della triade morbillo parotite rosolia. Questa banda di proteine, analizzata con anticorpi monoclonali, era immunopositiva per l’emoagglutinina alle proteine del morbillo (HA), ma non per le nucleoproteine per il morbillo e per la rosolia o per le proteine virali della parotite.
Così l’anticorpo MMR nel siero dei soggetti autistici ha rilevato la proteina HA del morbillo, che è l’unica subunità per il morbillo del vaccino.
Inoltre, oltre il 90% degli anticorpi-positivi MMR del siero dei soggetti autistici erano anche positivi per gli autoanticorpi MBP (proteina-reattiva della mielina basica), suggerendo una forte associazione tra il vaccino MMR e l’autoimmunità verso il sistema nervoso centrale (CNS) nell’autismo.
Derivante da questa evidenza, suggeriamo che una risposta anticorpale inadeguata al vaccino MMR, in particolare verso la componente morbillo della stessa, potrebbe essere correlata alla patogenesi dell’autismo.
Distribuzione di autoanticorpi sierici agli antigeni cerebrali in bambini normali e autistici.(Singh VK, Brain State International Research Center Scottdale, AZ, USA) – Clicca immagine per scaricare il file originale in pdf.
La discussione critica conclusiva di questo encomiabile lavoro di Vijendra Kumar Singh et al. è chiara (anche se non condivisibile nella parte iniziale in cui l’autore enfatizza l’importanza dei vaccini):
“…L’immunizzazione con i vaccini è la migliore misura preventiva contro le infezioni mortali oggi disponibili per l’umanità…”
“…Poiché i vaccini sono somministrati a soggetti sani, quasi esclusivamente ai bambini, la sicurezza dei vaccini deve essere assoluta quanto umanamente possibile. Sebbene l’equazione rischio-beneficio favorisca fortemente la vaccinazione,
vi sono alcuni gravi effetti collaterali, anche se estremamente rari, che meritano attenzione scientifica. Per esempio, la meningite asettica [6] e l’atassia cerebellare [11] sono state descritte in bambini immunizzati con MMR.
Tuttavia, la base di come i vaccini reagiscono negativamente in alcuni casi rimane per lo più sconosciuta. È del tutto possibile che i vaccini in una piccola popolazione di bambini geneticamente predisposti possano reagire in modo inappropriato, semplicemente a causa del loro immaturo sistema immunitario o di altri fattori di rischio sconosciuti come immunodeficienze, allergie, tossine chimiche o stress psicologico cronico [3]. Tuttavia, nessuno di questi fattori è stato finora studiato nell’autismo.
Negli ultimi anni, il tema dell’immunizzazione-autoimmunità ha guadagnato un po ‘di attenzione da parte del pubblico. Questo è probabilmente dovuto al fatto che le malattie autoimmuni sono le manifestazioni più comuni delle immunizzazioni [1, 13].
L’MMR è stato insinuato come colpevole di problemi gastrointestinali in alcuni bambini con caratteristiche autistiche [22]. Circa la metà dei genitori con bambini autistici ha riportato regressione autistica dopo l’immunizzazione con MMR [17].
Nucleocapside del Virus del Morbillo (Fonte: Wikipedia).
Un altro interessantissimo studio (“retracted”, chissà perché) di Bernard Rimland(PhD, fondatore e Direttore del “Autism Research Institute”): “Vaccines and Autism” by Bernard Rimland, PhD, Woody McGinnis, MD – Autism Research Institute, San Diego, CA.
“Vaccinations may be one of the triggers for autism. Substantial data demonstrate immune abnormality in many autistic children consistent with impaired resistance to infection, activation of inflammatory response, and autoimmunity. Impaired resistance may predispose to vaccine injury in autism. A mercurial preservative in childhood vaccines, thimerosal, may cause direct neurotoxic, immunodepressive, and autoimmune injury and contribute to early-onset and regressed autism. Live viruses in measles, mumps, and rubella (MMR) may result in chronic infection of the gut and trigger regressed autism. Thimerosal injection may potentiate MMR injury.”
“Le vaccinazioni possono essere uno dei triggers per l’autismo. Dati sostanziali dimostrano l’anormalità immunitaria in molti bambini autistici coerente con la ridotta resistenza all’infezione, l’attivazione della risposta infiammatoria e l’autoimmunità. La resistenza compromessa può predisporre il danno da vaccino nell’autismo.
Un preservante mercurico nei vaccini infantili, il timerosale, può causare lesioni neurotossiche dirette, immunodepressive e autoimmuni e contribuire all’autismo precoce e regredito. I virus vivi di morbillo, parotite e rosolia (MMR) possono causare infezioni croniche dell’intestino e innescare l’autismo regressivo. L’iniezione di Thimerosal può potenziare le lesioni da vaccino MMR”.
(1) Marked activation of microglia and astroglia, and cytokine profiling indicated that macrophage chemoattractant protein (MCP)-1 and tumor growth factor-beta1, derived from neuroglia, were the most prevalent cytokines in brain tissues
Active neuroinflammatory process in those with an ASD diagnosis
6/9
(2) CSF showed a unique proinflammatory profile of cytokines, including a marked increase in MCP-1
Proinflammatory cytokines (TNF-alpha, IL-6, and GM-CSF), Th1 cytokine (IFN-gamma) and chemokine (IL-8) were significantly increased in the brains of ASD patients compared with the controls
Brain inflammation in those with an ASD diagnosis and autoimmune disorder
Neurons, astrocytes, and microglia all demonstrated increased extranuclear and nuclear translocated NF-κB p65 expression in brain tissue from ASD donors relative to samples from matched controls
Part of a putative molecular cascade leading to brain inflammation
Excessive microglial activation in multiple brain regions in young adult subjects with an ASD diagnosis was found using regional brain [11C](R)-PK11195 binding potential as a representative measure of microglial activation
Augmented but not altered microglial activation (brain immune-cell activation), which is indicative of pro-inflammatory processes in the brain
The levels of recognized indicators of inflammatory processes in brain tissue, including Aquaporin 4 and Connexin 43 were examined in the brains of those with an autism diagnosis. The study found that, in contract to controls, in evaluations using the brain’s β-actin level as a reference, Aquaporin 4 expression was decreased significantly in cerebellum, while, in Brodmann’s area 9 (superior frontal cortex), Connexin 43 was elevated in the brains of those diagnosed with autism.
Levels of GFAP immunoreactivity were significantly elevated (P = 0.008) in anterior cingulate cortex (Brodmann area 24; BA24) white matter of ASD compared to controls
Activation of white matter astrocytes in the anterior cingulate cortex as a result of a yet undefined cellular insult
Seconda parte encefalopatia
Il “danno cerebrale permanente“è un riconosciuto e raro effetto collaterale dei vaccini; non ci sono dispute in tal senso. La questione è se la forma specifica del cervello autistico dopo la vaccinazione sia in qualche modo correlata alla vaccinazione. “DTaP (Diphtheria, Tetanus, Pertussis) Vaccine What You Need to Know“.
Quindi quali sono alcuni di questi studi pubblicati che sostengono un possibile collegamento tra i vaccini e le encefalopatie?
A partire dal 1998, uno studio sierologico del College of Pharmacy dell’Università del Michiganha sostenuto l’ipotesi che una risposta autoimmune del virus del morbillo in vivo nel vaccino MMR“possa svolgere un ruolo causale nell’autismo”(I critici sostengono che lo studio è vecchio.)
Nel 2002, uno studio dell’Università dello Utah ha rilevato che “una risposta inappropriata degli anticorpi al vaccino MMR, in particolare al componente del morbillo, potrebbe essere correlata alla patogenesi dell’autismo” (“Imperfetto e non replicabile”, insistono i propagandisti).
Anche nel 2002, l’Autism Research Institute in San Diego ha esaminato una combinazione di fattori fra cui il vaccino. Gli scienziati hanno trovato che il thimerosal, conservante a base di mercurio impiegato in alcuni vaccini(come quelli anti-influenzali)potrebbe diminuire l’immunità del bambino. Questo potrebbe renderlo suscettibile all’infezione cronica del morbillo dell’intestino quando riceve il vaccino MMR, che contiene virus contro il morbillo. Questo studio, prima citato, è stato “retracted” (I bloggers dicono che è un vecchio studio e che vi sono altri studi che lo contraddicono.)
“Vaccines and Autism” – Bernard Rimland, PhD, Woody McGinnis, MD – Autism Research Institute, San Diego, Ca.
Nel 2006, un team di microbiologi dell’ Università del Cairo, concluse: “una scarsa risposta immunitaria agli antigeni del vaccino morbillo, parotite e rosolia può essere associata con l’autismo, come causa principale o come conseguenza”.
Uno studio del 2007 ha trovato una evidenza statisticamente significativa indicante che i maschi che avevano ricevuto una tripla dose di vaccino per l’epatite di tipo B quando conteneva thimerosal erano “più suscettibili a manifestare disabilità dello sviluppo” rispetto ai coetanei non vaccinati.(Journal Toxicological & Environmental Chemistry)
Analogamente, uno studio della durata di 5 anni “HEPATITIS B VACCINATION OF MALE NEONATES AND AUTISM DIAGNOSIS, NHIS 1997–2002” su 79.000 bambini eseguito dalla medesima istituzione trovò che i maschi che avevano ricevuto il vaccino per l’epatite di tipo B alla nascita presentavano un rischio di autismo tre volte superiore rispetto ai bambini vaccinati più tardi o non vaccinati. I maschi di colore erano ad altissimo rischio. (“Studio debole, dicono i critici”).
Uno studio del 2009 sul Journal of Child Neurology ha trovato un grave difetto in uno studio molto citato che non ha affermato alcun legame tra thimerosal nei vaccini e nell’autismo. La loro analisi ha scoperto che “il valore p originale era in errore e che esiste una relazione significativa tra i livelli di sangue del mercurio e la diagnosi di un disturbo dello spettro autistico”.
I ricercatori hanno notato: “Come il legame tra aspirina e attacco cardiaco, anche un piccolo effetto può avere importanti implicazioni sulla salute. Se c’è un legame tra l’autismo e il mercurio, è assolutamente fondamentale che le prime relazioni della questione non stanno falsamente affermando che non si verifica alcun legame “. (Critici: lo studio non deve essere creduto.)
Conclusioni parziali encefalopatia
Il capitolo è ancora aperto, anche se alcune delle conferme sulla responsabilità dei vaccini fra le cause di encefalopatia evidenziate in questa rassegna hanno trovato riscontro in numerosi, successivi lavori scientifici. Nella seconda parte abbiamo volutamente considerato i riferimenti a lavori scientifici che sono stati respinti dalla comunità scientifica legata agli interessi delle case farmaceutiche in quanto proprio da numerosi di essi hanno preso avvio linee di ricerca che hanno confermato quanto sospettiamo ormai da molto tempo.
In questo articolo informativo di J.B. Handley vengono citati tre studi in cui viene dimostrato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B (Hep B) è in grado di indurre neuroinfiammazione ippocampale, asma allergica e la profonda alterazione del comportamento nei topi. Il fisiologismo delle citochine proinfiammatorie è coinvolto, come del resto avevamo già ipotizzato in alcuni articoli precedenti (Nota introduttiva di Davide Suraci, alias autoimmunityreactions, alias yellowbrain).
Articolo a cura di JB HANDLEY.
“…In precedenza abbiamo verificato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B induceva la neuroinfiammazione ippocampale e compromissione del comportamento nei topi … Questa scoperta suggerisce che eventi clinici riguardanti la sovraesposizione neonatale di IL-4, compresa la vaccinazione neonatale dell’epatite B e l’asma allergica nei bambini implicazioni negative per lo sviluppo e la cognizione del cervello…”
GUANDONG, Cina – “Incredibile“. È la parola che continuavo a dire mentre leggevo un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Cytokine riguardante l’impatto del vaccino contro l’epatite B sul cervello dei topi. Come ho ricordato a maggio , l’Università di Sun Yat-sen (una Top 10 universitaria in Cina), il Dr. Zhibin Yao non è un nome familiare nella comunità americana dell’autismo, ma dovrebbe esserlo davvero. Non solo è americano(Università di Pittsburgh) e autore di 33 studi peer-reviewed, ma è anche l’autore principale dei tre più importanti studi biologici mai condotti analizzando come, esattamente, il vaccino dell’epatite B possa causare l’autismo. Rivediamo rapidamente il suo lavoro precedente.
(Nota: come tutto il lavoro precedente, nonostante l’importanza della materia e il prestigio delle riviste in cui viene pubblicato il suo lavoro, non c’è un articolo scritto su nessuno di questi studi sui media americani).
“…Questo è il primo studio condotto per testare gli effetti dell’attivazione immunitaria mediante vaccinazione sullo sviluppo del cervello. Tutti gli altri studi di attivazione immunitaria hanno usato condizioni patologiche essenzialmente che imitano l’infezione e inducono una forte febbre. Una critica che ho sentito spesso dai sostenitori del vaccino è che gli esperimenti di attivazione immunitaria non sono rilevanti per i vaccini perché i vaccini causano un’attivazione immunitaria più lieve rispetto alle iniezioni di poli-IC o lipopolisaccaride (due tipi di attivatori del sistema immunitario). Questo nuovo studio dimostra che i vaccini possono influenzare lo sviluppo del cervello attraverso l’attivazione immunitaria. Quindi, gli esperimenti di attivazione immunitaria sono rilevanti per i vaccini … Il vaccino per l’epatite B ha aumentato i livelli di IL-6 nell’ippocampo (l’unica regione del cervello analizzata per le citochine)…”
Nonostante la sua importanza, spiegare il documento del Dr. Yao riferito al 2015 non è stato facile, in parte perché il suo studio copriva una serie di altri argomenti, il che significava che dovevano essere isolati i dati che avevano coinvolto il vaccino contro l’epatite B, e poi spiegarli. Con il suo successivo lavoro, tuttavia, il dottor Yao e il suo team hanno spiegato tutto molto più facilmente e hanno lasciato ben poco all’interpretazione.
2016: secondo studio
Il secondo articolo del Dr. Yao, ha condotto uno studio approfondito dell’impatto del vaccino dell’epatite B sul cervello dei topi, e lo ha fatto rispetto a un gruppo di controllo di topi che hanno ricevuto un placebo salino. Questo è uno studio sugli animali “gold standard” che tipicamente faresti PRIMA che un farmaco venga introdotto all’uso nella popolazione umana. In un mondo in cui i vaccini sono stati trattati come altri farmaci da prescrizione, lo studio del Dott. Yao avrebbe inviato una gigantesca bandiera rossa sulla neurotossicità del vaccino contro l’epatite B. Certo, questo non è accaduto, e questa è la prima volta che probabilmente hai mai sentito parlare di questo studio:
Nel suo articolo del 2016, il Dr. Yao ei suoi colleghi si aprono con una dichiarazione che dovrebbe far rabbrividire ogni genitore americano:
“Il vaccino contro l’epatite B (HBV) è somministrato a oltre il 70% dei neonati in tutto il mondo. Non è noto se questa vaccinazione neonatale influisca sullo sviluppo del cervello. “
Considerato il dubbio se l’epatite B influenzi o meno lo sviluppo del cervello, il dott. Yao e i suoi colleghi hanno iniziato a rispondere alla domanda, e la loro conclusione ha lasciato poco spazio all’interpretazione:
“…Questo lavoro rivela per la prima volta che la vaccinazione HBV (Hep B) precoce induce compromissioni nel comportamento e nella neurogenesi dell’ippocampo. Questo lavoro fornisce dati innovativi a sostegno della sospetta associazione potenziale di HBV (Hep B) con alcuni disturbi neurologici come l’autismo e la sclerosi multipla…“
2018: terzo studio
IL-4 e Sviluppo Neurocomportamentale
In questo nuovo studio, il Dottor Yao e i suoi colleghi hanno cercato di confermare ciò che avevano scoperto in precedenza. Sapevano già che “la vaccinazione neonatale contro l’epatite B (Hep B) induceva la neuroinfiammazione ippocampale e le alterazioni del comportamento nei topi”. Ora, volevano essere sicuri di aver capito l’esatto meccanismo d’azione all’interno del cervello che stava causando tutto il danno. E questo è esattamente quello che hanno fatto, hanno appreso che la sovraesposizione alla citochina IL-4 ha prodotto la reazione SAME nel cervello del topo che ha dato loro il vaccino contro l’epatite B:
“…Dopo aver osservato la correlazione positiva nel livello di IL-4 nella periferia e nell’ippocampo, sono stati eseguiti una serie di esperimenti per esaminare gli effetti della sovraespressione neonatale di IL-4 sul cervello. Alla fine, il presente studio fornisce prove dirette mediante la neutralizzazione di IL-4, sostenendo che IL-4 media un ritardo neurocomportamentale indotto dalla vaccinazione neonatale dell’epatite B (Hep B) che coinvolge la down-regulation del recettore IL-4 nell’ippocampo…“
E la conclusione di un nuovo studio che dovrebbe anche far rabbrividire ogni genitore di un neonato:
“…Questi risultati suggeriscono che eventi clinici che coinvolgono la sovraesposizione neonatale di IL-4, compresa la vaccinazione neonatale dell’epatite B (Hep B) e l’asma nei neonati umani, possono avere effetti avversi sullo sviluppo neurocomportamentale…“
Conclusioni
Per quelli di voi che seguono questo argomento da vicino, vale la pena sottolineare che questo nuovo studio ha esaminato solo la singola citochina IL-4, nonostante il fatto che anche altre citochine siano state correlate all’autismo. Gli scienziati riconoscono che c’è più lavoro da fare, affermando, “condurremo ulteriori studi con diverse citochine a quella sovraesposizione neonatale, come spesso accade”. Un numero di punti che vale la pena di fare su questo studio:
1. Risposta ritardata a Hep B
Per me, questo è probabilmente il più grande apprendimento di questo studio, e da solo mette in discussione il modo in cui i vaccini vengono testati qui negli Stati Uniti. Nell’eccellente white paper sulla sicurezza dei vaccini, la rete del consenso informato ha spiegato come il vaccino contro l’epatite B (Hep B) è stato testato senza alcun gruppo placebo e con soli 4-5 giorni di osservazione sui bambini che hanno ricevuto il vaccino(dopo aver ricevuto il vaccino, una reazione al sesto giorno non sarebbe stata presa in considerazione):
Ad esempio, ci sono due vaccini per l’epatite B concessi in licenza destinati a bambini di un giorno negli Stati Uniti – uno fabbricato da Merck e l’altro da GlaxoSmithKline. Il vaccino Merck’s per epatite B è stato autorizzato dalla FDA dopo studi che hanno sollecitato reazioni avverse solo per cinque giorni dopo la vaccinazione.
Allo stesso modo, il vaccino contro l’epatite B di GlaxoSmithKline è stato sospeso dalla FDA dopo studi che hanno sollecitato reazioni avverse solo per quattro giorni dopo la vaccinazione.
I periodi di follow-up di 4 o 5 giorni non sono abbastanza lunghi da rilevare possibili effetti avversi come disordini autoimmuni o neurologici, convulsioni o morte. Peggio ancora, dal momento che nessuno di questi studi clinici utilizzava un gruppo di controllo, era impossibile determinare scientificamente se una reazione avversa nel periodo di revisione della sicurezza di quattro o cinque giorni fosse addirittura causata dal vaccino contro l’epatite B valutato.
Vaccine Papers ha commentato questo terzo studio, in particolare sulla risposta ritardata:
“…Molto prezioso per vedere come la risposta immunitaria cambia nel tempo. Un cambiamento drammatico si verifica tra i 35-42 giorni. Questo è potente perché significa che gli studi a breve termine sono inutili per rilevare le lesioni neurologiche. Lo sapevamo già, ma ora possiamo provarlo…“
È ragionevole affermare che il modo in cui il vaccino contro l’epatite B è stato testato e il modo in cui l’epatite B causa danni cerebrali(su un programma in ritardo)significa che le nostre autorità sanitarie non hanno idea di quanto danno il cervello al vaccino dell’epatite B possa arrecare. Nessuna.
2. Finanziamento del governo
Mi sono abituato alla “scienza dei vaccini” negli Stati Uniti dove nessuna “scienza” che implichi un rischio nei vaccini è mai stata finanziata dal nostro governo. Le cose sono diverse in Cina, basta guardare le fonti di finanziamento !!! Penso che sia sicuro dire che la scienza fatta per porre fine all’epidemia di autismo sarà più che probabile che attraversi la Cina, è un paese in cui l’influenza di Big Pharma è molto bassa.
3. Prova evidente
È sicuro dire che per qualsiasi altro prodotto sul pianeta, i tre studi fatti da questi scienziati cinesi sarebbero sufficienti per ottenere un prodotto tirato fuori dal mercato con un’abbondanza di cautela per proteggere il cervello dei neonati. Lascia che te lo spieghi il più semplicemente possibile:
Abbiamo prove scientifiche chiare, inequivocabili e riproducibili che il primo vaccino somministrato alla maggior parte dei neonati americani causa danni al cervello.
Recentemente, un gruppo di scienziati ha pubblicato un editoriale sottolineando quanto siano importanti gli studi sugli animaliper comprendere la neurotossicità dell’adiuvante di alluminio usato nei vaccini. Hanno notato che “le somministrazioni multiple di vaccini e gli effetti avversi neuro / immunologici sono difficili da stabilire con l’epidemiologia”. L’epidemiologia, lo studio di un gran numero di persone e gli esiti di salute utilizzando un foglio di calcolo, è piena di potenziali abusi, manipolazioni e segnali mancanti. Ecco perché la scienza biologica è così importante, ed è per questo che il lavoro del Dr. Yao fornisce un colpo devastante a chiunque affermi che un vaccino non possa causare danni cerebrali o autismo. Come il dott. Yao e i suoi colleghi si sono preoccupati profondamente del loro secondo lavoro:
“…Questo studio ha utilizzato lo stesso vaccino e un calendario simile a quelli utilizzati per la vaccinazione infantile in Cina. Pertanto, questi risultati suggeriscono che potrebbero esserci effetti simili della vaccinazione neonatale dell’HBV sullo sviluppo e sul comportamento del cervello negli esseri umani “.
JB Handley è l’orgoglioso padre di un bambino con autismo. Lui e sua moglie hanno co-fondato la Generation Rescue, un’organizzazione benefica statunitense sull’autismo, nel 2005. Ha trascorso la sua carriera nel settore del private equity e ha conseguito la laurea con lode alla Stanford University nel 1991. Il suo primo libro, How to End the Autism Epidemic , pubblicato nel settembre 2018 da Chelsea Green Publishing ed è disponibile qui: How to End the Autism Epidemic
Prima di tentare di definire che cosa è l’“autismo”(così come viene oggi genericamente e superficialmente definito)occorre fare un passo indietro nel tempo di 75 anni. Nei lavori di Leo Kanner (1943), l’autismo propriamente detto viene definito come un disturbo della sfera affettiva. Kanner sostiene che le caratteristiche dell’autismo, sebbene simili alla schizofrenia, differiscano da essa in molti modi. In primo luogo, i bambini descritti da Kanner hanno mostrato i loro comportamenti fin dalla nascita e non attraverso un graduale cambiamento nel tempo come nei bambini schizofrenici. Secondo, dice che i bambini autistici non possono interagire con gli oggetti con un alto livello di intelligenza. In terzo luogo, Kanner ha detto che i comportamenti del bambino autistico sono governati da un potente desiderio di mantenere la stessa monotonia e solitudine. Dai due a cinque anni, a seconda del comportamento specifico in questione, i bambini autistici sotto l’osservazione di Kanner hanno cominciato a mostrare qualche miglioramento nelle loro interazioni con gli altri. Quarto, negli ultimi tre paragrafi di uno dei suoi lavori, Kanner osserva che l’ossessività e l’intelligenza sembravano essere presenti nel sottofondo familiare dei bambini. Alla fine di questa sezione, Kanner implicò i genitori come una causa potenziale per l’autismo, sostenendo che la maggior parte dei genitori dei bambini studiata non dimostrava un caldo affetto per i propri figli (quest’ultima sua ipotesi è stata successivamente ritrattata). Le ipotesi di Kanner relative alla carenza affettiva furono successivamente da lui stesso smentite. I criteri da lui utilizzati (razza, sesso, religione, censo sociale) per interpretare l’eziologia della sua definizione di “autismo” furono pertanto enormemente ridimensionati. Il “calore emotivo” dei genitori ha afflitto molti genitori di bambini autistici per decenni (mamme-frigorifero). Kanner in seguito ritrattò la sua posizione sulla relazione causale tra calore emotivo dei genitori e autismo in una prefazione ad un libro di Bernard Rimland del 1964 sull’autismo infantile: “La sindrome e le sue implicazioni per una teoria neurale del comportamento“. Nonostante il significato dato da Kanner all’autismo fosse stato privato da lui stesso delle implicazioni connesse con la socio-affettività familiare, gli studiosi di questi disturbi li trattano ancora oggi come “disturbi autistici di contatto affettivo” al fine di codificare il concetto di autismo come una malattia e non come un sintomo. I ricercatori, più tardi nel ventesimo e ventunesimo secolo, hanno testato la teoria(ma senza poterla dimostrare) che l’autismo ha la sua origine durante il primo sviluppo umano. Come è possibile osservare, nei suoi lavori, Kanner non fa nessun cenno alla sintomatologia che caratterizza l’”autismo” severo e cioè la disbiosi intestinale e i livelli anormali di numerosi parametri che fanno assomigliare la sindrome dello spettro autistico molto di più ad un quadro di encefalopatia su base neurotossica con le caratteristiche di una reazione autoimmune piuttosto che alla risultante di un disturbo di natura socio-affettiva oppure ad un’anomalia di natura genetica.
Questa la concezione dell’autismo “Kanneriano”. Ma quali connotati manifesta quella che oggi viene definita la “Sindrome dello Spettro Autistico“?
By GerryShaw – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29369565
Le Basi Genetiche dell'”Autismo” e l’Encefalopatia su Base Neurotossica.
Successivamente al 1998 (ma è possibile reperirne anche anteriormente) vengono prodotti da altri autori degli studi che confermano, senza ombra di dubbio, l’esistenza di una sindrome che interessa l’asse intestino-cervello (Gut-Brain Axis). I connotati salienti della regressione “autistica”, rilevati da numerosi autori, sono quelli di un’encefalopatia di natura neurotossica.
Nel lavoro del Dr Andrew J. Wakefield sottoriportato:
“…La patologia gastrointestinale primaria può svolgere un ruolo importante nell’insorgenza e nell’espressione clinica di alcuni disturbi dello sviluppo infantile, compreso l’autismo. Negli ultimi 4 anni, ho avuto il privilegio di lavorare con uno dei migliori team di gastroenterologia pediatrica del mondo, guidato da John Walker-Smith, su un’indagine innovativa e stimolante sulla patologia gastrointestinale nei bambini con autismo. Crediamo che questo lavoro fornirà nuove e importanti informazioni sulla patogenesi di questa condizione devastante. Sebbene le cause primarie dell’autismo possano essere diverse, è possibile trovare indizi sulla possibile origine della malattia nella storia e nelle indagini cliniche sui bambini affetti. Questo discorso si concentra sul significato dei sintomi gastrointestinali nei bambini autistici, in particolare, un sottogruppo di bambini per i quali il decorso clinico è caratterizzato da regressione dopo almeno 12-15 mesi di sviluppo normale…”
E poi aggiunge:
“…Oltre ai frequenti sintomi gastrointestinali, i bambini con autismo spesso manifestano complesse anomalie biochimiche, metaboliche e immunologiche che una causa genetica primaria non può facilmente spiegare. L’asse intestino-cervello è centrale per alcune encefalopatie di origine extracranica, essendo l’encefalopatia epatica la migliore caratterizzata. Alcuni elementi comuni tra le caratteristiche cliniche dell’encefalopatia epatica e un fenotipo autistico sempre più comune (regressione dello sviluppo in un bambino precedentemente normale accompagnato da patologia gastrointestinale immuno-mediata) hanno portato all’ipotesi che possa esistere un analogo meccanismo di encefalopatia tossica in pazienti con insufficienza epatica e alcuni bambini con autismo. Le aberrazioni nella biochimica degli oppioidi sono comuni a queste due condizioni e l’evidenza suggerisce che i peptidi oppioidi possono essere tra i mediatori centrali delle rispettive sindromi…”
I lavori del Dr. Andrew J. Wakefield in cui egli è coautore insieme ad altri esperti, nonché quelli prodotti da altri autori in date successive o precedenti al 1998, dannoampia conferma dell’esistenza della sindrome gastrointestinale e della sua elevatissima correlazione con i disturbi neurologici pervasivi da lui individuata con il lavoro che è stato “retracted” su “The Lancet”: “Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children”. In questo lavoro del Dr. Andrew J. Wakefield non viene ipotizzata alcuna correlazione tra i vaccini e l’insorgenza della sindrome dello spettro autistico.
Sindrome dello Spettro Autistico e Reazioni Autoimmuni.
Che la sindrome dello spettro autistico, nelle sue svariate sfumature, potesse rappresentare il quadro sintomatologico di una(o più di una)serie complessa di reazioni autoimmuni vi era già il sospetto nel 1998, quando il gastroenterologo Dr. Andrew Wakefield nel notissimo lavoro (retracted): “Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children” osservò come in un gruppo di dodici bambini che non avevano mai avuto precedenti di malattie neurologiche e caratterizzati da uno sviluppo psico-fisico normale e nei tempi previsti per le età dei soggetti, nella fase successiva alla vaccinazione trivalente MMR (morbillo, parotite, rosolia) mostravano i segni di una degenerazione neurologica unita a delle gravi disfunzioni a livello gastrointestinale e all’alterazione di numerosi parametri immunologici.
Si noti bene: in questo studio non viene fatto alcun collegamento tra il vaccino MMR e l’autismo.
In altri studi successivi, il Dr. Andrew J. Wakefield evidenzia come:
“…il sistema immunitario innato non ha una capacità di memoria immunologica. Se esso risponde in modo errato la prima volta , in utero o nei primi mesi di vita, allora può dare luogo a risposte immunitarie inappropriate ogni qualvolta incontra fattori benigni come le proteine del cibo…È di cruciale importanza che il sistema immunitario risponda bene sin dall’inizio nei bambini. Questa educazione precoce del sistema innato ha un maggiore impatto rispetto alla regolazione del sistema adattato…”
E successivamente precisa:
“…Il sistema immune adattato corrisponde al missile a guida laser del sistema immunitario. Esso ha memoria e specificità. Se esso ha combattuto contro una determinata infezione in precedenza, ne conserva memoria, in modo tale che qualora dovesse affrontarla di nuovo possa rispondere rapidamente ed efficacemente. Cellule immuni specifiche ad ogni antigene. Disturbi associati ad un disordine del sistema adattato sono caratterizzati dall’infiltrazione nei tessuti bersaglio di linfociti (cellule B e T) ed il deposito di anticorpi nel tessuto dell’organo bersaglio sotto forma di immunocomplessi, come se il sistema immune desse una risposta contro se stesso…“
By Dchordpdx – Own work, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64427063
“…Esiste una specifica infiammazione della mucosa associata con un eccesso di linfociti CD8+ nell’intestino di questi bambini, che dimostra l’evidenza di una risposta del sistema adattato. In più viene evidenziato il deposito di anticorpi IgG dal sangue di bambini affetti, nel tessuto riferito alla membrana baso-laterale delle cellule epiteliali (in questo caso nei villi dell’intestino crasso). Gli anticorpi IgG si depositano sul tessuto insieme alla proteina C1Q che fa parte del repertorio delle risposte immunitarie del corpo. Queste due cose, depositate insieme come un complesso immune, possono essere associate con un problemi a cellule e tessuti e sono indicativi di un possibile disturbo autoimmune nel tratto digerente. Alcuni studi hanno confermato la presenza di simili processi che possono realizzarsi lungo l’intestino di bambini affetti. Questa risposta sembra essere guidata da qualcosa di specifico…“
A che cosa intende riferirsi il Dr. Andrew J. Wakefield?
“…Nei bambini con autismo noi troviamo un agente differente, in questo caso, un virus.…”
In questo riferendosi al lavoro del Dr. Steve Walker del Wake Forest University Medical Center.
“…Nei bambini con autismo, le cellule immunitarie nel tratto digerente stanno producendo alti livelli di fattori alfa necrosi tumorali (TNF). Questo è un potente mediatore pro-infiammatorio. In contrasto, queste interleukine 10 (IL-10), che sono come l’aspirina del sistema immune, disattivano l’attivazione immune pro-infiammatoria. Nei bambini autistici, le IL-10 appaiono spente… Così, a conti fatti, quello che abbiamo è una nuova storia di disturbo intestinale. L’intero intestino può essere implicato, ed esiste un caratteristico modello con ghiandole linfatiche ingrossate ed infiammazione(risposta caratteristica linfoproliferativa, LNH, e cellule immunitarie infiltrate). Inoltre ci sono anticorpi IgG e depositi complementari(complessi immuni)che influenzano l’attivazione sia del sistema immune innato che di quello adattato…“
Astrociti di topo in coltura – https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45342606
Per comprendere meglio il ruolo delle citochine autoprodotte da un soggetto con sintomatologia gastrointestinale legata ad un quadro di encefalopatia di origine extracranica nella determinazione dell’infiammazione cerebrale, bisogna chiedersi prima di tutto cosa succede alle cellule della microglia quando vengono viene innescata la compromissione degli astrociti indotta dall’interleuchina IL-1β e dal fattore di necrosi tumorale TNFα. In questo studio viene evidenziato proprio questo: “Exposure to Inflammatory Cytokines IL-1β and TNFα Induces Compromise and Death of Astrocytes; Implications for Chronic Neuroinflammation.“Christa van Kralingen, Dan Ting Kho, Jessica Costa, Catherine Elizabeth Angel, E. Scott Graham. Published: December 19, 2013.
Gli astrociti hanno un ruolo fondamentale nel CNS umano per la salute e la malattia. Forniscono un supporto trofico ai neuroni e sono delle cellule immunitarie innate con ruoli chiave durante gli stati di infiammazione. Inoltre, hanno funzioni integrali associate al mantenimento dell’integrità della barriera emato-encefalica.
“…Here we reveal direct sensitivity to mediators of the inflammatory milieu. We highlight the power of xCELLigence technology for revealing the early progressive compromise of the astrocytes, which occurs 24-48 hours prior to substantive cell loss. Death induced by IL-1β or TNFα is relevant clinically as these two cytokines are produced by various peripheral tissues and by resident brain cells…”
“…Qui riveliamo la sensibilità diretta ai mediatori dell’ambiente infiammatorio. Sottolineiamo il potere della tecnologia xCELLigence per rivelare la prima compromissione progressiva degli astrociti, che si verifica 24-48 ore prima della perdita sostanziale delle cellule. La morte indotta da IL-1β o TNFa è clinicamente rilevante poiché queste due citochine sono prodotte da vari tessuti periferici e da cellule cerebrali residenti…”
I vaccini come possono indurre il danno chiamato “encefalopatia immuno-mediata”?
Ecco una bibliografia riguardante il tema delle vaccinazioni come causa di una risposta immunitaria eccessiva che può portare a encefalopatia:
Shoenfeld, Y., Aron-Maor, A. (2000). “Vaccination and autoimmunity-‘vaccinosis’: a dangerous liaison?” Journal of Autoimmunity, 14(1), 1-10.
Questo articolo esamina la relazione tra le vaccinazioni e le reazioni autoimmuni, inclusa l’encefalopatia.
Vadalà, M., Poddighe, D., Laurino, C., & Palmieri, B. (2017). “Vaccination and autoimmune diseases: is prevention of adverse health effects on the horizon?” EPMA Journal, 8(3), 295-311.
Una revisione delle prove che collegano le vaccinazioni alle malattie autoimmuni, con discussioni su casi di encefalopatia.
Levine, S. A. (2014). “Vaccine-associated encephalopathy in children.” Clinical Pediatrics, 53(3), 219-222.
Studio clinico che documenta i casi di encefalopatia nei bambini associati alla vaccinazione.
Pryse-Phillips, W. (1986). “Post-vaccination encephalopathy and cerebellar ataxia.” Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 49(2), 207-209.
Discussione su casi di encefalopatia e atassia cerebellare seguiti a vaccinazioni.
Eickhoff, T. C., & Myers, M. (2002). “Workshop summary: Understanding vaccine safety—thimerosal, immune dysfunction, and the nervous system.” Pediatrics, 109(6), 1175-1179.
Un riassunto dei workshop che esplorano la sicurezza dei vaccini e i possibili meccanismi che possono portare a disfunzioni immunitarie e danni neurologici.
Rinaldi, M., Perricone, R., Blank, M., Perricone, C., & Shoenfeld, Y. (2014). “Inflammatory brain disorders and autoimmunity.” Immunologic Research, 60(2-3), 243-253.
Una revisione delle disfunzioni cerebrali infiammatorie e della loro relazione con l’autoimmunità, inclusi i casi indotti da vaccino.
Vadalà, M., Poddighe, D., Laurino, C., & Palmieri, B. (2017). “Vaccination and autoimmune diseases: is prevention of adverse health effects on the horizon?” EPMA Journal, 8(3), 295-311.
Esamina la correlazione tra vaccinazioni e malattie autoimmuni, comprese le manifestazioni neurologiche come l’encefalopatia.
Queste risorse offrono una panoramica delle ricerche e delle discussioni scientifiche sulla possibilità che le vaccinazioni possano innescare risposte immunitarie eccessive, portando a condizioni come l’encefalopatia.
Conferme Accademiche dell’esistenza di anomalie sull’asse intestino-cervello nei soggetti portatori di spettro autistico.
Numerosi studi anteriori e posteriori a quello del Dottor. A.J. Wakefield, mettono in luce l’esistenza di un denominatore comune tra l’infiammazione gastro-enterica e quella cerebrale nei soggetti portatori dei disturbi dello spettro autistico. Qui è possibile scaricare la bibliografiain oggetto(soggetta a continui aggiornamenti in funzione dei materiali che ci perverranno).